Duro attacco dell'amministratore di Bim Gsp ai sindaci

Assemblea infuocata, inutili tentativi di calmare le acque: «Il direttore del Consiglio di bacino semina zizzania»

BELLUNO

«Bim Gsp ha costruito il bilancio a tariffe invariate, non ha mai chiesto di alzare le tariffe. Chi ha messo in giro questa voce è il direttore del Consiglio di bacino che semina zizzania per aizzare i sindaci contro la società, in totale mancanza di rispetto dei ruoli». Giuseppe Vignato, amministratore unico di Bim Gsp non è tipo da giri di parole e durante l’assemblea dei soci di ieri lo ha ribadito con determinazione. Anche ieri i punti di frizione tra Vignato e l’assemblea non sono mancati: oltre alla questione delle tariffe, che non aumenteranno nel prossimo triennio, Vignato ha risposto picche al Consorzio che chiedeva di chiudere in anticipo il contributo stanziato sette anni fa per il salvataggio di Bim Gsp, e ha incassato il voto contrario di Valle di Cadore e otto astensioni (La Valle, San Tomaso, Borca, Cortina, Cibiana, Alpago, Vodo e Calalzo) infastiditi dal ricorso straordinario al presidente della Repubblica, presentato da Bim Gsp contro una delibera di indirizzo del Comitato di coordinamento del Consiglio di bacino sulla voltura delle concessioni idriche.

«Quella delibera è un atto che va contro gli accordi siglati tra Comuni e Bim Gsp all’affidamento del servizio. Tutte le modifiche vanno concordate tra le parti. Al di là dei ruoli del Consiglio di bacino, la società ha la sua autonomia gestionale, non le si possono addebitare nuovi costi senza la relativa copertura e senza il via libera dell’Autorità garante», ha spiegato Vignato. «L’equilibrio economico finanziario del servizio idrico integrato è compito della società, l’atto del Comitato di coordinamento è una grave mancanza di rispetto dei ruoli».

A chiedere di moderare i termini, oltre al sindaco di San Gregorio, Mirco Badole, preoccupato per la mancanza di serenità, è stato il sindaco di Val di Zoldo, Camillo De Pellegrin: «Che il direttore del Consiglio di Bacino abbia una visione diversa dalla sua ci sta, ma lei va oltre il suo ruolo accusandolo di seminare zizzania». Pronta la replica di Vignato: «Il direttore non dice la verità e lei è di parte». Immediata la censura di De Pellegrin, ma il battibecco non si è placato: «Nessuno nega che lei abbia fatto un ottimo lavoro con il risanamento di Bim Gsp», ha dichiarato il sindaco zoldano, «ma quel ricorso ha cambiato i nostri rapporti».

«Il ricorso è stato un atto in difesa ad un’aggressione, consigliato dai nostri legali. Non è un atto contro i sindaci ma contro la delibera fatta senza prima confrontarsi con la società, a dispetto degli accordi e aggravando i conti di Bim Gsp», ha insistito Vignato. De Pellegrin ha invitato a misurare le parole e a non considerare la questione come se fosse «una partita di calcio», ma Vignato è stato lapidario: «Lei fa scena, non vuole accettare la realtà».

Insomma, a pochi giorni dalla scadenza del suo mandato, l’amministratore unico, forte dei risultati ottenuti da una società che prima di lui era sull’orlo del fallimento, ha deciso di dire tutto quello che pensava.

Secca la sua risposta anche al Consorzio e al sindaco di Feltre Paolo Perenzin, che chiedevano di poter sospendere il contributo del Consorzio Bim: «Quel credito non può essere tolto, ci sarebbe un impatto sulla tariffa e porterebbe la società in perdita con l’intervento della Corte dei Conti». —


 

Argomenti:bim gsp

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi