È allarme per la carenza di personale scolastico
BELLUNO. Il mondo della scuola bellunese è in affanno. La causa è la carenza di personale, soprattutto dirigenti scolastici e dirigenti amministrativi (dsga). L’unica possibilità per ripartire è data dai concorsi avviati dal Miur.
dirigenti amministrativi
«Su 38 scuole presenti in provincia, 23 sono rette da dirigenti amministrativi a scavalco, oppure da assistenti amministrativi che si sono presi l’incarico di facenti funzioni dei dsga», precisa il direttore dell’ufficio scolastico provinciale, Gianni De Bastiani.
«Una situazione molto pesante, visto che da qualche anno ormai nelle graduatorie specifiche non ci sono più dirigenti amministrativi», precisa ancora De Bastiani. «Quindi per coprire i posti vacanti si è fatto ricorso alle utilizzazioni di assistenti amministrativi della stessa scuola. Se non ce ne sono si ricorre alla graduatoria dell’ufficio scolastico territoriale, formata da assistenti amministrativi di altre scuole. Infine, come ultima opzione, si può procedere con gli interpelli dell’ufficio regionale per raccogliere candidature anche fuori regione».
«Se proprio vogliamo dire le cose come stanno» sottolinea Lorella Benvegnù, segretaria della Cisl scuola, «i dirigenti amministrativi in ruolo in provincia sono presenti soltanto in una quindicina di scuole, sei scuole sono a reggenza da parte di queste figure in ruolo, tutte le altre si reggono su assistenti amministrativi incaricati di svolgere queste funzioni. Tra queste rientrano i comprensivi di Alleghe, di Lamon, peraltro scuole sottodimensionate, e di Fonzaso. Ma ce ne sono molte altre in queste situazioni. Come si capisce facilmente, la condizione bellunese è abbastanza pesante. La speranza è il concorso che è appena stato bandito, quindi è necessario attendere che vengano svolte le prove scritte ed orali. Sicuramente non potrà garantire, per l’anno scolastico 2019-2020, la copertura delle zone scoperte. Inoltre, non possiamo non considerare che in tutto il Veneto il concorso è per 200 posti, un numero irrisorio rispetto alle esigenze. Comunque andrà il concorso, alla fine molti posti di dirigente amministrativo nel Bellunese resteranno ancora una volta scoperti».
Ma la situazione potrebbe acuirsi ancora di più «se si considera che qualche dsga potrebbe scegliere di andare in pensione anticipatamente, approfittando della cosiddetta “quota 100”. E allora la carenza di personale andrebbe ad aumentare, con il chiaro rischio di trovarsi in situazioni ancora peggiori rispetto a quella attuale. Eppure da tempo come sindacati stiamo denunciando il problema, ma si è dovuti giungere a questo punto per prendere una decisione e indire un bando».
I dirigenti scolastici
Non va meglio sul fronte dei presidi.
Su 38 scuole, 18 hanno il preside di ruolo, le restanti 20 (vale a dire il 63%) sono state assegnate in reggenza a dirigenti già operanti nel territorio, interni o provenienti da altre province. «La situazione è difficile anche qui», precisa Walter Guastella della Flc Cgil. «Quest’anno dovrebbero andare in pensione diversi presidi. In età da ritiro sarebbero il dirigente del Segato, Russotto che regge anche il Liceo scientifico e classico, del Catullo Sardo che regge anche il comprensivo di Mel, la preside di Puos d’Alpago Rossetti che tiene anche Trichiana e quello del comprensivo di Feltre che viene dalla Marca Trevigiana», precisano Benvegnù e Guastella.
Ma il conto potrebbe aumentare se qualcuno approfitterà della “quota 100”. In questo caso il concorso, però, dovrebbe dare una mano e rimpinguare l’elenco. «Purtroppo i posti a disposizione sono sottodimensionati e poi non sappiamo quanti sono i bellunesi che hanno partecipato. C’è il rischio che a settembre ci troviamo ancora con reggenze da fuori provincia», conclude Benvegnù. —
P.D.A.
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