È ancora allarme zecche già quattro casi di Tbe

I dati dall’inizio dell’anno in città. Otto i pazienti con la malattia di Lyme In distribuzione in provincia un volantino prodotto dalle due Usl sul problema
Di Paola Dall’anese

BELLUNO. È ancora allarme zecche in provincia di Belluno.

Dall’inizio dell’anno, infatti, sono già quattro i casi di meningoencefalite da morso di zecca (Tbe) curati nel reparto di malattie infettive dell’ospedale San Martino di Belluno e sono otto i pazienti sottoposti a terapia specifica per la malattia di Lyme o Borrelia.

I dati arrivano dal Servizio igiene e salute pubblica (Sisp) dell’Usl n. 1, diretta da Fabio Soppelsa. «Per quanto riguarda i casi di Tbe, che a quanto mi risulta si sono risolti tutti senza grossi problemi, i pazienti colpiti erano tutti residenti dell’area di Belluno e sono stati colpiti dalla malattia tra marzo e giugno. Anzi, gli ultimi due casi sono riconducibili proprio al mese scorso, quando è arrivato il cado e anche l’umido. Per la borreliosi, invece, la prevalenza dei casi sono stati segnalati a giugno», precisa Soppelsa.

L’anno scorso i casi dichiarati di Tbe nella Usl n.1, erano stati 11, mentre di malattia di Lyme erano 29. «Il fenomeno pare essere stabile in questi ultimi anni, a parte il picco di pazienti (19) colpiti da meningoencefalite nel 2009, poi siamo andati leggermente calando fino ad attestarci sulla decina di casi», sottolinea ancora il direttore del Sisp.

Malgrado, però, i numeri relativamente bassi, non bisogna abbassare la guardia. Ed è per questo che le due aziende sanitarie bellunesi, per la prima volta, hanno deciso di fare fronte comune contro questo problema e in questi giorni in tutta la provincia sono in distribuzione alcune decine di migliaia di piccoli volantini proprio per informare abitanti ma anche turisti sui pericoli derivanti dalla zecca e su come comportarsi in caso di morso. «Si tratta di un volantino fatto insieme tra le due Usl sotto forma di fumetto, accessibile e facilmente comprensibile a tutti», precisa Soppelsa, «in cui viene spiegato cosa è una zecca, come si riproduce e dove si trova. Vengono anche fornite alcune indicazioni su come proteggersi dal suo morso tramite repellenti ma anche con abbigliamento adatto da tenere se si va tra i prati, tra l’erba alta». Si trovano anche consigli su come controllarsi al ritorno da una escursione e quali sono i sintomi delle malattie che vengono trasmesse da questo parassita. Nel volantino, distribuito a scuole, distretti, ambulatori medici di medicina generale, pediatrici e ospedalieri, oltre che nei punti di informazione turistici, si trovano anche le indicazioni per estrarre correttamente la zecca. «È meglio procurarsi una pinzetta in farmacia, andare in profondità e poi estrarre. Importante è estrarre la testa, Se ci sono problemi basta rivolgersi al medico di base», conclude Soppelsa.

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