È arrivato il caldo africano, a Feltre percepiti 45 gradi

Per tutta la settimana anche il Bellunese registrerà temperature notevoli. A peggiorare la situazione ci si mette il cosiddetto “humidex” che toglie il fiato

belluno

L’estate e il caldo sono arrivati. La prima un po’ in ritardo, il secondo con temperature decisamente sopra la media. E ci sarà da boccheggiare, almeno per tutta questa settimana. Tutta colpa - o merito, dipende dai punti di vista - di un promontorio nord africano che sta interessando gran parte del bacino mediterraneo. La colonnina di mercurio ha iniziato ad alzarsi già nella giornata di domenica e ieri si sono raggiunti livelli sensibilmente al di sopra della media del periodo.

Il “top” a Feltre, con 33.3 gradi, seguita da Agordo (31.1), Auronzo (30.8), Belluno (30.5), Valle di Cadore (29.9), Forno di Zoldo (29.5), Caprile (29.3), Falcade (27.5), Cortina (26.8), Arabba (25). Sulla Marmolada non si è scesi al di sotto dei 12 gradi. Ma a creare disagio è soprattutto l’umidità.

«La temperatura “humidex”, ossia quella avvertita per caldo umido, è decisamente superiore», spiega Robert Thierry Luciani, previsore dell’Arpav di Arabba. «Questo pomeriggio (ieri per chi legge, ndr) chi si trova a Feltre percepisce ben 45 gradi. Nel capoluogo l’aria è stata un po’ più secca, ma comunque si è arrivati ad avvertire 38 gradi. Afa anche a quota 1.000-1.200 metri».

Il caldo si farà sentire nei prossimi giorni anche nelle ore notturne. Tra domenica e lunedì la minima registrata a Belluno è stata di 19 gradi, ma all’alba di domani (mercoledì) si potrebbero raggiungere, sempre nel capoluogo, i 22 gradi. Il tempo sarà perlopiù stabile e soleggiato per tutta la settimana. Da venerdì il promontorio di origine africana cederà il posto a una propaggine dell’anticiclone delle Azzorre. Non è escluso qualche focolaio temporalesco, ma eventuali acquazzoni non serviranno a mitigare la condizione di afa.

«Quello a cui ci troviamo di fronte non è uno stato di cose eccezionale», dice ancora Luciani, «è però certo che si tratta della prima ondata di caldo estivo di quest’anno, forse la più forte del 2018». Si prevede quindi un inizio agosto rovente, perlomeno fino ai primi giorni della prossima settimana, quando alcuni modelli parlano dell’arrivo di una piccola saccatura. Intanto, alla luce delle previsioni contenute nel bollettino del “Disagio fisico e della qualità dell’aria" emesso dal centro meteorologico di Teolo dell’Arpav, la Regione Veneto ha dichiarato lo stato di allarme climatico per disagio fisico, da ieri alla giornata di giovedì.

A essere interessato è tutto il territorio regionale: dalla zona costiera a quella pianeggiante continentale, passando per pedemontana e montana. L’assessore regionale alla sanità, Luca Coletto, ha anche disposto l’attivazione immediata delle particolari forme di organizzazione assistenziale, rivolte soprattutto ad anziani e portatori di malattie croniche, respiratorie o comunque a rischio. Con il caldo, infatti, non c’è da scherzare.

Il protocollo regionale per la prevenzione delle patologie da elevate temperature nella popolazione anziana spiega che il disagio con un “humidex” tra i 35 e i 40 gradi è elevato e sopra i 40 gradi diventa pericoloso per la salute. I decessi nel periodo estivo 2017, in Veneto, sono stati 7.978 tra la popolazione con età uguale o superiore ai 75 anni.

La relazione tra morti e andamento dell’“humidex” è contenuta, ma statisticamente significativa: un +0,9% di decessi per ogni grado di incremento della temperatura percepita a causa dell’umidità.



Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi