È guerra aperta nella minoranza
LONGARONE. Guerra aperta nel gruppo di minoranza. L’ex candidato sindaco Celeste Levis interviene con una nota dura nei confronti dell’attuale capogruppo Francesco Croce e degli altri due consiglieri Elena De Bona e Manuel Sacchet, accusati di essere troppo accomodanti nei confronti della giunta Padrin. Secondo Levis solo il consigliere Antonio Romanin è rimasto l’unico interprete della linea corretta del gruppo, in particolare sulla posizione nei confronti del processo al sindaco. Intanto Croce e i suoi stanno studiando le contromosse.
«I tre giovani consiglieri non stanno rappresentando i cittadini – scrive Levis - che con il loro voto hanno voluto rimarcare e differenziarsi dallo stile amministrativo del sindaco Roberto Padrin. Personalmente in sede della prima seduta del consiglio avevo sollevato la questione della incompatibilità del sindaco, subendo lo scherno dell’intera assemblea. A distanza di tempo i fatti mi stanno dando ragione e la Procura ha chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio del sindaco per falso in atto pubblico, abuso di atti d’ufficio, contestando la continuazione del reato. Non una cosa di poco conto, come si tende a far apparire. Il capogruppo Croce, non rispondendo alle iniziative della giunta di non costituirsi parte civile, ha dimostrato di venir meno al suo ruolo istituzionale. Non era forse il caso di convocare il consiglio comunale per affrontare questa imbarazzante situazione, visto che la minoranza aveva i numeri per farlo?».
«Questi fatti – continua Levis - unitamente alla decisione di votare a favore della convenzione sulla gestione dell’azienda speciale per casa di riposo e asilo nido, in assenza di un piano di indirizzo, mi suggerisce la difficoltà del capogruppo di affrontare con la giusta autonomia il contraddittorio con l’attuale amministrazione. Il capogruppo fa parte della commissione consigliare chiamata a modificare lo statuto comunale che rappresenta lo strumento per la futura organizzazione frazionale del comune. Nulla è stato riportato e discusso con i cittadini. Il gruppo di minoranza non sta rappresentando i malumori che le Comunità frazionali di Longarone e Castellavazzo lamentano». Ed infine, «l’assoluta assenza di iniziative per quanto riguarda la fiscalità in generale. La Tasi che l’anno scorso era stata esentata, con la decisione del governo di abolirla, non ha trovato ulteriori compensazioni. Unica eccezione l’azione e gli interventi puntuali di Antonio Romanin. Il gruppo sembra essersi occupato più di garantirsi un forte presenzialismo (molto spesso personale del capogruppo) anziché entrare nel merito delle questioni più importanti. A distanza di due anni il gruppo non ha mai organizzato incontri con la popolazione, se non partecipando aggregandosi a quelle della maggioranza».
Croce e gli altri consiglieri stanno ora valutando l’ipotesi di creare un nuovo gruppo di minoranza, sarebbe già pronto anche nome e simbolo. Il consiglio comunale, fissato tra due settimane, potrebbe essere, quindi, la sede della definitiva divisione delle “due minoranze” data l’incompatibilità di visione politica e amministrativa.
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