È in aumento il numero dei bellunesi depressi
BELLUNO. Dopo le malattie cardiovascolari, nel 2020 sarà la depressione la seconda patologia più diffusa al mondo. Lo dicono gli scienziati nella 21ª Giornata mondiale della salute mentale, che si celebra oggi. «Ad oggi, la depressione, sia nelle forme più gravi che in quelle più lievi, rappresenta la prima fra le malattie mentali di cui soffrono i bellunesi», sottolinea il primario dell’unità operativa di psichiatria del San Martino, Bruno Forti.
I sintomi. La depressione compare sotto forma di tristezza, perdita di volontà, di appetito e di sonno, ma si manifesta anche con sintomi fisici (il depresso si sente malato fisicamente). Compaiono anche idee suicidarie, unite ai sensi di colpa.
Gli effetti scatenanti. «Può essere scatenata da un lutto per la morte di una persona cara, per la perdita di un partner o addirittura per perdite economiche», dice Forti. Insomma, la depressione si instaura laddove esista una fragilità affettiva, ma anche economica e lavorativa. E in questi anni di crisi economica, tutti questi fattori sono diventati all’ordine del giorno.
I soggetti colpiti. Colpisce in misura doppia la donne rispetto agli uomini ed è una malattia con una forte spinta suicidaria «spinta che negli uomini depressi si manifesta quattro volte di più», dice Forti.
La depressione è una patologia che può manifestarsi per lo più su soggetti adulti (40-45 anni) per alcune settimane, qualche mese, fino anche a un anno. «Chi nella vita ha avuto un episodio depressivo ha il 50% di probabilità che si ripeta», precisa il primario, che spiega come la terapia farmacologica sia la strada per curare la malattia. «Una volta raggiunta la guarigione clinica, che è un obiettivo che si raggiunge nella maggior parte dei casi, bisogna stare attenti alle ricadute».
Aumentano i pazienti della psichiatria. Intanto cresce il numero di persone che si rivolge al servizio psichiatrico dell’Usl 1: «Ogni cento residenti, i problemi mentali interessano 2,3 persone, il tasso più elevato del Veneto, dopo Adria e Rovigo (2,6); in regione il tasso medio è pari a 1,6. In dieci anni sono raddoppiati i pazienti che si rivolgono ai nostri servizi», sottolinea Bruno Forti.
La depressione bipolare. Ma c’è una forma di depressione che si sta diffondendo, quella bipolare: «In questa forma, ad episodi depressivi si alternano episodi maniacali con iperattività, eccitazione, euforia e ridotto bisogno di sonno. È un disturbo raro che colpisce circa l’1% della popolazione e ha una pari incidenza tra gli uomini e le donne. Il problema in questi casi è capire nella storia clinica di un soggetto se ci siano stati episodi maniacali per avere una diagnosi corretta», dichiara il primario.
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