E intanto il giudice lo reintegra all’ente

Ieri anche il provvedimento civilistico. Accolto il ricorso contro Fiori: «La sospensione è illegittima»
Di Cristina Contento
Feltre, villa binotto, sede dell'ente Parco nazionale delle Dolomiti bellunesi in piazzale ZancanaroLa sede del Parco nazionale delle Dolomiti
Feltre, villa binotto, sede dell'ente Parco nazionale delle Dolomiti bellunesi in piazzale ZancanaroLa sede del Parco nazionale delle Dolomiti

FELTRE. Sospeso dal presidente del Parco, reintegrato dal giudice del lavoro: il direttore del Parco Nino Martino stamane alle 8 sarà al suo posto, alla guida dell’ente di Villa Binotto. Il presidente non aveva competenza per la sospensione: è una decisione che spetta al direttivo del Parco.

Ieri una notizia buona a fianco di quella del rinvio a giudizio: il giudice del lavoro Travia ha accolto il ricorso presentato dalla sua difesa di Martino, (lo studio Paniz con l’avvocato Fullin) e ha disposto che il direttore torni a lavorare dopo oltre due mesi di sospensione.

Lui, Martino, è già pronto: Sarò al lavoro alle 8».

E la spiega così: «Abbiamo fatto ricorso sul provvedimento di sospensione e il giudice ha riconosciuto che avevamo ragione nel metodo e nel merito tanto è vero che ha condannato il Parco a pagare le spese legali: il cento per cento della ragione. Il presidente Fiori ha sbagliato perché ha assunto questa decisione da solo: le responsabliità di tutte le decisioni sono del direttivo e quando sono delegate alla giunta deve decidere la giunta. Poteva usare la forma di un provvedimento d’urgenza ma questo andava ratificato dall’organo collegiale: ma neanche questo c’è stato. Ha scritto una lettera e basta».

Sospeso perchè indagato?

«Non è che puoi dire che vado sospeso perchè sono indagato, perchè non ne conosco uno, anche in provincia di Belluno, di dirigente indagato che sia stato sospeso. La presunzione d’innocenza dov’è? Avevo chiesto che mi licenziassero, ma non mi si può sospendere, non lo accetto. Mi sono fatto il c... per il Parco. Il giudice ha quindi ritenuto «che il fatto che io lavori non significa che debba ripetere un errore per tutta la vita. Posso aver sbagliato una gara o una missione ma non è possibile che siano tutte sbagliate quelle effettuate in sei anni di mandato. E poi stiamo parlando di 7 mila euro di una gara sbagliata e di 3 mila euro di una missione. Il rinvio a giudizio è su due argomenti: 10 mila euro in tutto su 17 milioni di euro gestiti in quel periodo, dei quali 8 milioni li ho trovati io. Se uno avesse voluto “rubare” si sarebbe fermato a 10 mila euro?»

Un errore nella gestione? «Sono sotto accusa per questo. Ma se ho sbagliato una interpretazione della norma sono disposto a pagare, anche se ho subito un'esposizione mediatica pesante, che non aiuta: specie quando non hai tesori nascosti. E mi ha fatto molto male. Ora il giudice dirà che cosa è successo, ma almeno finalmente posso parlare in un processo: quel che mi fa male è che questo sistema ti porta sul giornale prima ancora di sapere perché. Un aspetto che, se non sei un assassino, mafioso o criminale fai fatica a capire. Comunque sono fiducioso perché al processo le carte possono essere messe in fila l'una con l'altra».

Erano missioni autorizzat e?

«I punti che mi contestano sono stati autorizzati dai presidenti De Zordo e Fiori. Il peculato pretende il dolo, una mentalità criminale che però non è il mio mestiere. Mi contestano cifre spese per l’insegnamento che è stato autorizzato. Ma è stato applicato solo il contratto dei dirigenti laddove dice che possono insegnare anche in normale orario di lavoro e l'ho fatto in un master finanziato e promosso dal ministero dell'Ambiente dal quale dipendo: 100mila euro in due anni ha finanziato il ministero. Potevo sentirmi di essere finito in un qualcosa di illegale se sono sono andato a insegnare in un posto dove c'erano ministro, dirigente del ministero, il mio presidente? E’ dolo questo? In sei anni mai revisori dei conti o ispettore dei ministeri hanno rilevato anomalie. Ma se l’incarico per cui sei autorizzato ti costa 200 e te ne prevedono 100 di pagamento, non è normale chiedere i 100 di rimborso all’amministrazione? E sono andato sempre in alberghi a 3 stelle: un dirigente può andare in quelli a 4 stelle».

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