È italiano il soldato trovato in Marmolada

Un alpino fra i 35 e i 39 anni custodito dai ghiacci per quasi un secolo
I resti dell’alpino emersi dal ghiacciaio della Marmolada l’agosto scorso
I resti dell’alpino emersi dal ghiacciaio della Marmolada l’agosto scorso
MARMOLADA.
Saranno tumulati quanto prima nel cimitero di Canazei i resti del soldato italiano della Grande Guerra riemersi, il 21 agosto 2010, dai ghiacci della Marmolada. Ora è ufficiale: si tratta di un alpino. La notizia è giunta il 2 dicembre scorso dalla direzione del Sacrario militare di Asiago, facente parte del Commissariato generale onoranze Caduti in guerra del ministero della Difesa. La notizia è arrivata con una lettera al Comune di Canazei, con indicazioni precise sulle procedure da adottare per la sepoltura.  Dalle analisi sulle spoglie del militare, svolte il 22 settembre al dipartimento di medicina legale dell'ospedale di Vicenza, sono state evidenziate tracce di materia organica saponificata in alcune parti del corpo.  Per tale ragione, i resti del soldato, attualmente conservati nella cella mortuaria del camposanto di Canazei, dovranno essere tumulati nel cimitero civile dell'alta Val di Fassa almeno per dieci o vent'anni.  Solo trascorso questo periodo, le spoglie del milite, un alpino di cui non è stato possibile comunque risalire all'identità, potranno essere esumate e sepolte nel Sacrario militare di Asiago.  Una vicenda, quella dell'alpino che gli esami hanno stabilito essere di età compresa tra i 35 e i 39 anni ed alto tra i 175 e i 180 centimetri, ricollegata allo scioglimento del ghiacciaio della Marmolada che, negli ultimi anni, sta restituendo numerosi reperti bellici e anche corpi di militari che hanno combattuto la cosiddetta "guerra bianca".  Il ritrovamento del soldato era avvenuto ad opera di Dino De Bernardin, un residente di Sottoguda; questi, durante una delle sue frequenti escursioni sul ghiacciaio, nei pressi della stazione Serauta della funivia di Malga Ciapela, si era imbattuto casualmente in quello che, a prima vista, sembrava soltanto un inutile mucchio di stracci vecchi.  Una volta riconosciute le spoglie di un Caduto della prima guerra mondiale, e stabilita la competenza del comune fassano, erano stati allertati carabinieri e soccorso alpino che avevano recuperato il corpo mummificato e proceduto alla sua conservazione come da prassi.  Il caso, poi, era stato sottoposto ai referenti militari competenti che, ora, hanno stabilito la degna sepoltura del militare.  L'alpino riposerà all'ombra della Regina delle Dolomiti, proprio quella stessa vetta che ha visto i suoi ultimi istanti di vita e che, una volta spirato, l'ha avvolto nel suo manto per la bellezza di 95 anni prima che il ritiro dei ghiacci nei restituisse i resti.

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