È mancato a Pieve Sergio De Bon

PIEVE DI CADORE. Sabato mattina un altro importante personaggio della cultura e della storia cadorina, se n’è andato: è morto all’ospedale di Pieve di Cadore, Sergio De Bon, pittore, incisore, botanico, archeologo e memoria storica del ‘900.
Se n’è andato silenziosamente; dall’inizio della settimana scorsa non si sentiva bene e da martedì era in ospedale, dov’è entrato in coma e dove sabato mattina è deceduto. Era nato a Legnago, nel dicembre del 1926.
Il padre, Alessio De Bon della famiglia degli "orbi" di Rizzios, era noto come il "rabdomante delle strade" per aver riportato alla luce centinaia di chilometri di strade romane. Sergio ha ancora una sorella, Mirella, mentre un altro fratello, Gianmaria è scomparso anni fa. Sergio, dopo aver lasciato gli studi, iniziò la sua carriera lavorativa facendo vari lavori prima d’imboccare la strada dell’Arte: pittura e incisioni furono le passioni che l’accompagnarono per tutta la vita.
Si sposò con Noemi, ma non ebbe figli e da anni era vedovo. Nello stesso tempo riprese in mano gli studi topografici e archeologici che il padre non aveva potuto pubblicare e con l’aiuto della maestra Renza Fiori, riuscì a stampare ben due volumi: «La topografia dell’antica Italia settentrionale da Alessio De Bon ad oggi, metodi e scoperte» (Atti del convegno di studi a Calalzo del 17/10/ 1998) e nel 2010 il primo volume de “Le strade di Roma nella Venezia. La Via Claudia Augusta Altinate” fornendo molte notizie inedite sulle perlustrazioni topografiche del territorio fatte dal padre.
Nel 1998 il Comune di Cibiana lo chiamò perché realizzasse un murales su una casa di Pianezze.
Ne uscì un affresco, la “Forgia” di rara forza espressiva. Un altro dipinto lo realizzò nella chiesetta di San Dionisio. Nel frattempo proseguiva la sua attività d’incisore e stampatore nel laboratorio che si era costruito a Valle di Cadore, realizzando opere molto apprezzate.
Amava molto camminare in montagna, dove poteva osservare le piante e le erbe medicinali, diventando in poco tempo un botanico esperto, tanto da essere chiamato in varie occasioni ad organizzare esposizioni di erbe officinali.
Una esperienza che ha portato spesso a conoscenza delle scolaresche che gli venivano affidate per delle lezioni all’aperto. Ultimamente abitava a Tai, dov’ è sepolta la moglie Noemi che quasi ogni giorno visitava in cimitero. La morte di De Bona è sicuramente una perdita per il mondo culturale cadorino.
Il funerale si terrà domani alle 14,30 nella chiesa di Tai, da dove al termine della cerimonia, il feretro partirà per la cremazione.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi