E' morto l'operaio della Pandolfo
Era rimasto ferito da una scheggia sul posto di lavoro giovedì sera, poco prima di finire il suo turno
LENTIAI. È deceduto sabato pomeriggio Marcello Di Leonardo, l’operaio di 39 anni della Pandolfo alluminio di Lentiai che giovedì sera, quasi alla fine del suo turno di lavoro, è stato trafitto da una scheggia di metallo che, penetrata nell’occhio, è finita dritta nel cervello.
Da subito le condizioni dell’uomo erano parse disperate. Ricoverato nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Santa Maria del Prato di Feltre, sabato era stato trasferito nella Rianimazione di Belluno per ulteriori accertamenti. E qui è deceduto.
L’uomo, per espressa volontà dei familiari, ha donato gli organi: fegato (che è andato a Padova) e reni (l’uno a Treviso e l’altro ad Ancona). L’intervento di prelievo, avvenuto sabato notte e conclusosi ieri mattina, è stato coordinato e organizzato dall’équipe trapianti dell’Usl 1, guidata da Franco Stetka dell’unità operativa di Rianimazione diretta da Davide Mazzon. Un aiuto è venuto anche dai volontari di Valbelluna Emergenza ed Eva Alpago per il trasporto.
Ad assistere alle procedure anche il medico legale incaricato dalla Procura della Repubblica che sta indagando sull’incidente. Medico che, nelle prossime ore, dovrà chiarire se la scheggia nel cranio dell’operaio sia di alluminio o di acciaio: una differenza importante sul fronte delle responsabilità giuridiche della tragedia.
Marcello Di Leonardo, che abitava a Marziai, lascia oltre ai genitori e alla sorella, la moglie e due figli piccoli di 3 anni e mezzo e di 18 mesi. In paese la notizia dell’incidente prima e della sua scomparsa poi ha lasciato tutti nello sconforto e nell’angoscia, e l’intera comunità si è stretta intorno alla famiglia. Una persona generosa, così lo ricorda chi l’ha conosciuto, molto attivo nel volontariato: era donatore di sangue, membro della Pro loco e dell’associazione Poiat di Marziai che aveva dato vita ad un’oasi vera e propria nella frazione.
L’operaio, giovedì sera stava lavorando alla pressa dell’impianto produttivo della Pandolfo, nel cuore della produzione: nel recinto era da solo, stava forgiando l’ultima billetta del suo turno. Mancava infatti un quarto d’ora soltanto alla fine della sua giornata di lavoro. Dalla pressa, però, è partita una scheggia che si è infilata in un occhio penetrando nel cervello. Subito è scattato l’allarme lanciato dai colleghi presenti.
La macchina dei soccorsi si è subito messa in movimento: Di Leonardo è stato condotto all’ospedale di Feltre dove è stato sottoposto ad una Tac che ha evidenziato la scheggia nel cranio. Per il giovane operaio sono iniziate ore disperatissime. Finché sabato mattina è stato disposto il trasferimento al San Martino di Belluno dove è stata eseguita un’indagine clinica necessaria in vista di un possibile prelievo di organi. E così dopo le sei ore di monitoraggio, è stata dichiarata la morte cerebrale. Il reato su cui dovrà indagare la magistratura passa da lesioni gravissime contro ignoti a omicidio colposo. E nei prossimi giorni si cercherà di capire di chi sia la responsabilità di quanto avvenuto. (p.d.a.)
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi
Video