È morto Luigi Pinto: «La Firex era la sua famiglia»

Il mondo economico bellunese perde un imprenditore di grande umanità e caratura: aveva 74 anni
BELLUNO. L’economia bellunese perde un imprenditore di grande umanità e caratura: ieri mattinasi è spento all’ospedale di Belluno il fondatore della Firex di Sedico, Luigi Pinto.


Settantaquattro anni, di origine napoletana, era arrivato giovanissimo nel Bellunese, dove aveva fondato (insieme a Silvano Favretti, fratello della moglie Fausta) la Silco, fabbrica di macchinari per l’industria alimentare e la ristorazione. Dopo la vendita al gruppo Ali, Pinto aveva voluto continuare la sua esperienza imprenditoriale nello stesso settore, fondando, 40 anni fa, la Firex. Una fabbrica che conta oggi 95 dipendenti e che non ha mai fatto neanche un’ora di cassa integrazione. «Mio fratello», dice Salvatore, che ha partecipato alla fondazione della Firex, «ha sempre vissuto l’azienda come una grande famiglia. Era il papà e il fratello di chi lavorava con lui e come tale non ha mai voluto ricorrere agli ammortizzatori sociali, mettendoci del suo».


Pinto, pur essendo una persona schiva, ha ricoperto anche diversi incarichi all’interno dell’associazione industriale: per diversi anni è stato membro del consiglio dei Probiviri e di Confidi. «Sempre attento alle esigenze dei suoi dipendenti come della sua famiglia, era una persona di grande umanità, che ha saputo far crescere l’azienda basandosi su valori che andavano al di là del semplice business», lo ricorda commosso il figlio Francesco, che insieme alla sorella Silvia e ai cugini ora manda avanti l’azienda di famiglia.


La notizia della sua scomparsa ha colto di sorpresa i lavoratori della Firex. «È sempre stata una persona disponibile, pronta ad aiutare tutti, un vero signore. Ci mancherà molto», dicono i dipendenti.


I funerali si svolgeranno domani alle 10.30 nella chiesa parrocchiale di S. Giovanni Bosco e per l’intera mattinata la fabbrica rimarrà chiusa. Pinto lascia la moglie Fausta, i figli Francesco e Silvia, le nipoti, i fratelli Salvatore e Rino e tutti i parenti.
(p.d.a.)


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