È morto l’uomo che si è schiantato contro il guardrail sabato a Masarè

Raffaele Arcangelo Agostini aveva 56 anni, era nato a Colle ma viveva a Cencenighe. L’auto è stata trafitta dalle lamiere



La sua auto è stata trafitta dal guardrail, che ha attraversato completamente la parte anteriore dell’abitacolo. Lui è rimasto schiacciato fra le lamiere e il sedile. Raffaele Arcangelo Agostini, 56enne originario di Colle Santa Lucia, il conducente della Volkswagen Touran che sabato sera è uscito di strada a Masarè, è morto ieri mattina all’ospedale di Treviso, dov’era stato trasferito nella notte fra sabato e ieri.

L’uomo era stato operato all’ospedale di Belluno, dove era stato portato dopo l’incidente. Trasferito al Ca’ Foncello, il suo cuore ha cessato di battere ieri mattina.

l’incidente

Sabato sera l’uomo stava viaggiando sulla Sr 203 Agordina in direzione nord quando, all’altezza di Masarè di Rocca Pietore, ha perso il controllo della vettura. Erano circa le 20. In base ad una prima ricostruzione effettuata dai carabinieri della stazione di Caprile e della compagnia di Cortina, l’uomo avrebbe invaso l’altra corsia di marcia.

L’auto ha quindi inforcato il guardrail, interrotto proprio in quel punto, ha fatto perno e si è girata su sé stessa. Le lamiere sono penetrate nell’auto attraverso il frontale della stessa, si sono infilate fra le componenti meccaniche e hanno attraversato interamente l’abitacolo uscendo dalla portiera del lato guidatore.

i soccorsi

Raffaele Arcangelo Agostini è stato schiacciato dalle lamiere contro il sedile dell’auto ed è stato estratto dai vigili del fuoco di Agordo e dai volontari di Caprile. Portato in ospedale a Belluno in gravissime condizioni, è stato sottoposto a un intervento chirurgico. Nella notte è stato trasferito al nosocomio di Treviso, dov’è morto ieri mattina.

faceva il falegname

Raffaele Arcangelo Agostini faceva il falegname e viveva a Cencenighe. Nato a Colle Santa Lucia 56 anni fa, aveva un’attività nel cuore del paese fino all’inizio degli anni Duemila. «Purtroppo è andata completamente distrutta per un incendio, nel 2003 o 2004», racconta il vicesindaco di Colle, Carlo Agostini, lontano parente della vittima. Da allora l’uomo si era trasferito a vivere a Cencenighe e aveva aperto un’attività a Le Campe, rimanendo nel campo della falegnameria.

Il ricordo

In paese a Colle Santa Lucia gli abitanti lo ricordano come «un gran lavoratore, un uomo che non si è mai risparmiato nel lavoro», racconta il sindaco Paolo Frena, coetaneo della vittima. «Mi diceva sempre che voleva riposarsi un po’. Sono davvero affranto per questa terribile notizia», continua. «Anche se non viveva più a Colle Santa Lucia era una persona che conoscevo, che con grandi sacrifici stava ristrutturando la casa che aveva nel centro del paese, distrutta da un incendio anni fa».

Negli ultimi tempi lo si vedeva spesso a Colle: «Aveva finalmente ottenuto tutte le autorizzazioni per restaurarla», aggiunge il vicesindaco Carlo Agostini. «Stava completando i lavori, insieme alla sorella, e lo si vedeva spesso nel cantiere».

La notizia della sua morte ieri mattina ha fatto rapidamente il giro di Colle Santa Lucia. I residenti hanno capito subito, lette le iniziali del suo nome e del suo cognome sui giornali, che la vittima dell’incidente di Masarè doveva essere lui. Agostini lascia una compagna e quattro figli. —



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