È morto Silvano Mosca motore del calcio agordino e fondatore di “El Broi”

Aveva 68 anni, era apprezzato per i tanti anni di lavoro con il sindacato della Cgil  per l’attività nel volontariato e la passione per il pallone

AGORDO. “Adès el fón noi”. Diceva sempre così Silvano Mosca, quando l’altra squadra sbagliava un gol clamoroso. A metà strada tra la scaramanzia e l’incitamento. Forse lo avrà detto più volte anche a sé stesso negli ultimi mesi segnati dalla sofferenza e pure dalla frustrazione, nell’avvertire che il cronometro dell’arbitro procedeva inesorabilmente verso il triplice fischio, arrivato nella notte tra venerdì e sabato all’ospedale di Belluno. . Sessantotto anni, Silvano Mosca, diplomato perito minerario al “Follador”, era persona nota e apprezzata in tutto l’Agordino sia per i tanti anni di lavoro nel sindacato della Cgil, sia per l’impegno profuso come socio fondatore nel 1999 del Circolo Auser El Broi (di cui faceva ancora parte del direttivo), sia per la passione calcistica che lo ha visto impegnato nelle società dell’Agordina e del Le Ville. Riusciva, Silvano, col cappello nero in testa e qualche abito dai colori sgargianti, a passare con facilità dal dialogo con i nonni alle prese con le denunce dei redditi e le pratiche burocratiche, a quello con i giovani calciatori, che per tanti anni ha scorrazzato in giro per provincia e regione a bordo della sua Tipo e della sua Tempra col tachimetro digitale che qualcuno, meravigliato, vedeva come un anticipo del futuro.

Nell’Agordina del presidente Enrico Pizzoni (e poi anche in quella di Cosmo Forcella), Silvano Mosca è stato, assieme a Marino Maschio, un serio collaboratore di tanti allenatori (tra cui Angelo De Prà, morto poco più di un anno fa). La bandierina in mano, due calci tra un tempo e l’altro, una battuta, una frase ripetuta e diventata mantra, un Guccini nel mangiacassette dell’autoradio, le Ricola di serie, i valori e gli ideali progressisti ereditati dal padre Domenico e trasmessi. Sì, ci credeva, Silvano, nel futuro e l’ha costruito fin dove e fin quando ha potuto.

I funerali, durante i quali i tanti amici abbracceranno la moglie Alba, i figli Massimiliano e Stefano (terzino in forze al Belluno) con le rispettive famiglie, la sorella Daria e i parenti tutti, si svolgeranno domani alle 14. 30 nell’arcidiaconale di Agordo. Il rosario sarà invece recitato questa sera alle 20 nella chiesetta di Sant’Agostino a Toccol. –

 

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