È nato il Gruppo Giovani under 40
BELLUNO. Le cooperative resistono anche alla crisi e malgrado il commissariamento di Confcooperative Belluno, i giovani hanno deciso di fare squadra con i colleghi trevigiani: così qualche giorno fa è nato il Gruppo Giovani interprovinciale che riunisce i cooperatori under 40 di Treviso e Belluno aderenti a Confcooperative. A presiederlo sono Marco Slongo di Belluno e Giorgio Gallina di Treviso.
«La costituzione formale del Gruppo Giovani», spiegano i due presidenti, «arriva dopo un percorso graduale di avvicinamento avviato nel 2013, dove abbiamo avuto varie occasioni di confronto. Da questi incontri era nato un piccolo gruppo che ha lavorato per creare uno spazio comune di riflessione e di azione tra le due province».
«Come delegazione», proseguono Slongo e Gallina, «abbiamo partecipato all'incontro nazionale dei Giovani Cooperatori di Confcooperative, contribuito al rafforzamento del gruppo regionale e, a livello locale, abbiamo organizzato un percorso formativo diretto alle nuove “leve” della cooperazione bellunese e trevigiana. Attualmente stiamo già lavorando per realizzare la Settimana della cooperazione regionale che si svolgerà nell’autunno prossimo».
Ora, con l'approvazione dello statuto e del programma di attività, il nuovo Gruppo Giovani di Confcooperative Treviso e Belluno avvierà alcune iniziative specifiche per i cooperatori under 40, che rappresentano un vero e proprio “esercito” nel panorama cooperativo veneto, dove le imprese cooperative producono l'8% del Pil regionale (escluse banche ed assicurazioni), offrendo lavoro ad oltre 77mila persone. Per dare un ordine di misura, all’interno solo delle cooperative sociali, che sulle 60 complessive bellunesi rappresentano il 25%, lavorano più di 1000 addetti.
«La buona cooperazione è un’ottima opportunità lavorativa, anche per gli under 40, spesso rappresentata da risorse umane altamente qualificate», commentano Slongo e Gallina.
«Malgrado la crisi, infatti, le cooperative hanno retto bene all’urto e se anche qualche ente pubblico non è più tra i nostri clienti, siamo riusciti a concentrarci anche in ambito privato. Infatti», conclude Slongo riferendosi al territorio bellunese, «la maggior parte delle nostre cooperative è riuscita anche ad aumentare il proprio fatturato e anche il numero degli addetti, cosa non da poco di questi tempi». (p.d.a.)
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi