È Paolo Colleselli il nuovo presidente della Cucchini
BELLUNO
Cambio della guardia alla presidenza dell’associazione Cucchini di Belluno. Matteo Toscani, eletto solo poche settimane fa, lascia il posto al professor Paolo Colleselli che dunque è il nuovo presidente del consiglio direttivo dell’associazione impegnata per alleviare le sofferenze dei malati oncologici.. A chiarire il passaggio di consegne è stato il presidente uscente Matteo Toscani: «Non si tratta di un colpo di scena», ha precisato, «era previsto fin dall’inizio che la mia fosse una presidenza di breve durata. Ci eravamo prefissati il tempo occorrente per individuare la figura che avrebbe potuto assumere la carica definitivamente. E sono convinto che il professor Colleselli sia proprio la persona giusta per le sue doti umane e per l’alto profilo professionale che ha acquisito in campo medico e scientifico».
Una figura, quella del professor Paolo Colleselli, che è riuscita a mettere tutti d’accordo: pediatra di fama nazionale, Colleselli si è laureato nel 1973 all’Università di Padova dove ha conseguito anche le specializzazioni in Clinica Pediatrica e Allergologia e Immunologia Clinica. Dopo aver insegnato nell’ateneo patavino ha diretto la Pediatria delle Usl di Belluno e Vicenza. È stato inoltre coordinatore nazionale dei centri di trapianto di midollo pediatrico e presidente del collegio dei primari di pediatria del Veneto.
Un lungo cammino in cui ha fornito assistenza domiciliare e un supporto qualificato ad un numero crescente di malati e di famiglie, cooperando con l’unità di cure palliative dell’Usl di Belluno. L’associazione ha inoltre contribuito alla realizzazione dell’Hospice Casa Tua Due dove opera quotidianamente grazie al supporto dei suoi volontari. Un impegno confermato e, dove possibile, rivitalizzato per bocca dei suoi stessi amministratori.
«Con l’elezione del professor Colleselli» conclude Matteo Toscani, «per l’associazione Cucchini inizia un nuovo corso. Che non parte da zero in quanto l’esperienza è notevole e i giudizi positivi che si è guadagnata sul campo sono tanti. Non mancano le idee e neppure le motivazioni per concretizzarle. Ma il bene più prezioso sono i volontari. Dovranno essere sempre di più loro i protagonisti». —
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