È scontro sulle elezioni in Bim Infrastrutture

Alcuni sindaci stanno già raccogliendo firme a sostegno di Bruno Zanolla ma c’è chi propone di mettere un tecnico alla guida della società del gas
Di Alessia Forzin

BELLUNO. Nomi decisi dall’alto, senza alcuna condivisione con i sindaci. Schieramenti politici che si contrappongono. È tempo di rinnovare i vertici di alcune importanti società bellunesi e non mancano le frizioni. Che si giocano su due livelli. Da un lato c’è il caso della Sit, la società informatica territoriale: come già accaduto un anno fa, i sindaci non hanno gradito il metodo usato dalle altre entità della galassia Bim di proporre i nomi per il consiglio di amministrazione e lunedì scorso non hanno votato la proposta fatta dal Consorzio Bim (che aveva la delega di Infrastrutture e Gsp e, dunque, rappresentava la maggioranza delle quote della Sit). Dall’altro lato c’è il rinnovo di Bim Infrastrutture.

Il mandato dell’amministratore unico Bruno Zanolla è in scadenza, l’assemblea è in programma il 27 aprile e saranno giorni caldissimi quelli che porteranno all’appuntamento. Non è un mistero che il centrosinistra cerchi da anni di strappare le posizioni di vertice al centrodestra, ma gli mancano i numeri per farlo. E anche quando si è tentata la via della mediazione, non ha dato frutti.

Alcuni sindaci (vicini al centrodestra) hanno già iniziato a raccogliere le firme per la lista a sostegno di Zanolla. Si va verso il rinnovo, per l’amministratore in scadenza. Al momento, infatti, non ci sono altri nomi sul tavolo. Ma c’è, questo sì, qualche malumore, che serpeggia fra alcuni primi cittadini. Le vallate si stanno confrontando, per capire come convenga muoversi.

Bim Infrastrutture è la società che gestisce il settore del gas e dell’idroelettrico (per conto dei Comuni). La gara del gas è in corso, il bando scade il 30 giugno e ancora non si sa se Infra parteciperà. Nell’attesa di conoscere gli esiti della gara, alcuni sindaci (come Stefano Cesa, di Mel, ma anche altri colleghi della Valbelluna di area centrosinistra) propendono per prorogare il mandato a Zanolla. Jacopo Massaro e Paolo Perenzin, invece, vorrebbero che il ruolo di amministratore unico venisse svolto da un tecnico. Modello Bim Gsp, per capirsi.

Si dovrebbe pubblicare un avviso per raccogliere le candidature, poi valutare i curriculum. Ma Massaro e Perenzin sono isolati ed appare difficile che la loro proposta trovi seguito. E se il centrosinistra mettesse un suo nome, non avrebbe i numeri per farlo passare. Lo si è visto chiaramente tre anni fa, quando il centrodestra con un blitz dell’ultimo momento è riuscito a mettere un suo uomo alla guida di Infrastrutture. Stavolta il comitato di coordinamento, al cui interno ci sono ad oggi Michele Costa (Falcade) e Michele Balen (Cesiomaggiore) ha proposto di dare continuità alla società: «Ma si tratta di una proposta, l’assemblea è sovrana», ricorda Balen. «Di sicuro, però, non si sceglierà la via della proroga del mandato: in assemblea si voterà il rinnovo dell’amministratore». Al limite, l’assemblea potrà mettere delle condizioni: ad esempio valutare che futuro dare a Infrastrutture a gara del gas assegnata. Anche su questo aspetto, i sindaci dovranno confrontarsi. Ma prima c’è da eleggere l’amministratore. Il centrodestra ha già mosso il suo cavallo.

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