È scontro tra Bim Gsp e Consiglio di Bacino
È scontro istituzionale tra Bim Gsp e Consiglio di Bacino Dolomiti Bellunesi. Dopo sei anni di idillio, il rapporto tra i sindaci e l’amministratore unico dell’ente gestore del servizio idrico integrato, Giuseppe Vignato, si è improvvisamente rotto e la situazione è ai ferri corti, tanto che Bim Gsp ha presentato un ricorso straordinario al presidente della Repubblica.
A scatenare l’irritazione di Bim Gsp è stato un atto del Consiglio di bacino risalente a marzo, quando il Comitato istituzionale del Consiglio stesso ha inviato a Bim Gsp le linee di indirizzo relative all’intestazione delle concessioni di derivazione idrica. In sostanza, con quell’atto, il Comitato chiedeva a Bim Gsp di volturare progressivamente a proprio nome tutte le concessioni di derivazione idrica a fini idropotabili, concessioni che sono già in gestione a Bim Gsp che infatti rimborsa ai Comuni gli oneri di concessione versati in qualità di titolari delle concessioni.
Nel 2004, quando il servizio idrico integrato venne affidato dai Comuni a Bim Gsp, si stabilì che tutte le reti e le opere relative passassero in gestione alla società di cui i Comuni sono proprietari. Le concessioni idriche però hanno delle scadenze e quindi le opere di derivazione erano rimaste in mano ai Comuni.
Nell’ultimo anno i sindaci (che sono soci di Bim Gsp e al contempo membri del Consiglio di Bacino che dà alla società indirizzi di gestione e direttive, oltre ad approvarne i programmi e gli investimenti) hanno fatto una valutazione in merito alle concessioni di derivazione, arrivando alla conclusione che la voltura delle concessioni in capo a Bim Gsp avrebbe rappresentato una semplificazione amministrativa che potrebbe rendere più rapido e l’intervento del gestore nei casi in cui si rendano necessari degli interventi.
Inoltre, sempre secondo il Consiglio di Bacino, la voltura andrebbe a completare il percorso di affidamento del servizio idrico integrato a Gsp, visto che questo passaggio era previsto fin dall’inizio.
Pare anche che la situazione attuale evidenzi delle criticità per i Comuni, oltre che per i procedimenti, e da qui la linea di indirizzo data a Bim Gsp in marzo. La società, però, contesta questa visione e, subito dopo quel provvedimento, ne ha chiesto l’annullamento in auto tutela. Il Comitato istituzionale ha respinto la richiesta e solo dopo diversi mesi le parti sono riuscite ad incontrarsi per discuterne, ma nel frattempo Bim Gsp ha fatto partire il ricorso straordinario al presidente della Repubblica, ricorso contro il quale il Comitato ha deciso di costituirsi. Il gestore afferma che la delibera di marzo violerebbe la legge e la Convenzione del 2017, oltrepassando l’ambito del mero potere di indirizzo attribuito al Consiglio di Bacino sconfinando nell’imposizione di obblighi amministrativi e patrimoniali non previsti dagli accordi. Attualmente sono stati depositati tutti gli atti con la relativa documentazione e dunque è partita l’istruttoria, ma con tempi ancora da definire.
La vicenda ha rotto l’equilibrio tra i sindaci e Vignato. Negli ultimi tempi si sono tenute assemblee a porte chiuse durante le quali il confronto è diventato un vero e proprio scontro politico. –
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