«È scoppiata la bottiglia di alcol ma spero di aver salvato papà»

Vallada. Enrico Tomaselli racconta gli attimi successivi al soccorso del padre Luigi, rimasto ustionato. «Me lo sono trovato davanti: era tutto bruciato al viso e al tronco. Ora è in condizioni molto critiche»

VALLADA. «Spero di avergli salvato la vita, ma ha ustioni all’esofago, ai bronchi e alle vie respiratorie, oltre che a viso e braccia». Enrico Tomaselli ha ancora negli occhi l’immagine di suo papà Luigi, 83 anni, tutto bruciacchiato, dopo essere stato investito dalla fiammata della stufa che cercava di accendere. È stato lui a trovarlo l’altra mattina: come fa tutti i giorni, è passato per l’abitazione del padre per vedere di cosa avesse bisogno per la giornata, dal momento che fatica a muoversi.

«Fossi arrivato cinque minuti prima...», si rammarica Enrico. «Aveva finito il gas della bombola fuori e invece di chiamarmi che ero ancora a casa, l’altra mattina ha deciso di usare la bottiglia dell’alcol per il fuoco della stufa che era già accesa, perchè era già passato mio fratello Giovanni, prima, per accenderla. Lo abbiamo sempre acceso noi il fuoco: di solito lui, se dovesse servire, mette qualche legna, ma l’alcol non lo usa mai, invece martedì ha fatto quello che non ha mai fatto in tutti questi anni».

Sono ancora gravissime le condizioni di Luigi Tomaselli, l’anziano di Vallada, ex consigliere comunale nell’amministrazione di Carla Andrich e anche ex assessore, investito dalla fiammata mentre buttava alcol nel fuoco della stufa. È esplosa la bottiglietta e lui, anziano e curvo, è stato investito in pieno. Ora è ricoverato nella Rianimazione dei Grandi ustionati di Padova e le sue condizioni sono gravissime.

«È riuscito ad arrivare all'acqua, al lavandino» continua il figlio Enrico «poi al telefono per tentare di chiamare, ma non ce l'ha fatta, così è andato alla porta finestra del solaio e in quel momento sono arrivato io, che passavo per controllare: l’ho sentito urlare. Me lo sono trovato in condizioni pietose: non aveva le fiamme addosso, ma era tutto bruciacchiato. Se fossi andato lì cinque minuti prima... Praticamente gli era scoppiata la bottiglietta dell'alcol, ho ritrovato pezzi di plastica nella stufa. Era comunque molto lucido, ha salvato gli occhi perchè aveva gli occhiali. Gli ho chiesto: “Papà, cosa hai fatto?”. E lui mi ha risposto: “Sì, sì, non uso più l'alcol”. Poi mi ha raccontato del gas. È rimasto cosciente finchè è arrivato il medico del Suem».

«Ha fatto una cosa che non doveva fare: l'alcol non lo usava mai. Si è salvato le ginocchia e i piedi, perchè ha aperto lo sportello della cucina, ma era tutto bruciato. In ospedale a Padova ci fanno scendere oggi, ma la situazione è critica. Lui a botta fredda era lucidissimo». Luigi Tomaselli ha ustioni interne ed esterne di secondo e terzo grado: «Serve il miracolo per i polmoni e il resto», conclude il figlio Enrico.

«Da quando è mancata la mamma, papà ha cercato di arrangiarsi, per quanto possibile: ma il fuoco gliel’abbiamo sempre acceso io e mio fratello», racconta l’altro figlio, l’attuale consigliere comunale Giovanni. «La cosa più pericolosa è accendere il fuoco e in gran parte lo faceva mio fratello. Poi lo portiamo a messa, a fare la spesa, le visite mediche, ma per il resto è autonomo. Lunedì deve aver fatto una cosa sovrapensiero, perchè al massimo lui metteva un legnetto nella stufa, che tra l’altro era già calda. La bottiglia di alcol gli è scoppiata in faccia e addosso: è vivo per mezzo miracolo. Ora possiamo solo pregare».

Una vicenda che ha scosso Vallada, al quale Luigi Tomaselli ha dato molto: come amministratore, ma soprattutto come persona. Era l’elettricista del paese e non solo. «Una persona molto attiva e disponibile, disposta ad aiutare chi ne avesse bisogno e anche nel lavoro: non c'erano sabato e domenica, lui si trovava», ricorda l’ex sindaco Luca Luchetta. «È una figura di riferimento per il paese». «Una persona molto attiva nella comunità», ribadisce l’attuale sindaco Fabio Luchetta. (cri.co.)

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