E' un'annata d’oro per il fagiolo di Lamon
LAMON. I tanti buongustai che ogni anno salgono sull'altopiano per sedersi alla tavola di re fagiolo possono stare tranquilli: nonostante la stagione piovosa (a luglio ci sono stati più di 20 giorni con piogge più o meno intense e agosto non è iniziato in modo migliore), le piante sono «rigogliosissime e piene di badane», parola della presidente del consorzio di tutela Tiziana Penco. Adesso servirebbe un po' di caldo perché i fagioli (che ci sono, però ancora verdi) riescano a ingrossarsi, ma a un mese dalla festa che prenderà il via venerdì 19 settembre e si concluderà domenica 21, si preannuncia una buona annata.
L'unico rischio è di non avere il prodotto secco. «È un punto di domanda che va tenuto in considerazione, senza sottovalutarlo perché bisogna essere pronti a risolvere il problema diversamente», spiega la presidente del consorzio di tutela del fagiolo di Lamon Igp. Dopo due annate in cui è stata fatta man bassa delle scorte, i magazzini sono vuoti e «se non riusciamo tra un mese ad avere un po' di prodotto secco, le gastronomie cucineranno anche il minestrone con il fresco».
Intanto ci sono soci che nella Valbelluna, grazie alle temperature un po' più alte, hanno già il prodotto (fresco) pronto e stanno raccogliendo. A Lamon qualcosa comincia a vedersi, mentre salendo a San Donato le coltivazioni sono più indietro causa basse temperature. «Però penso che tra una settimana inizieranno le prime badane rosse anche su», commenta Tiziana Penco. «I fagioli hanno retto, le piante sono belle e non ci sono segni evidenti di malattie», dice. «In alcuni casi le grandinate hanno devastato i campi, però nonostante tutto la situazione generale è buona. Pensavo peggio», prosegue. «Il fagiolo, che teme molto il ristagno idrico, non è in sofferenza (tranne nei casi, ma sono pochissimi, di chi ha un terreno che non drena, argilloso, dove la pianta diventa gialla). Le indicazioni che il consorzio ha sempre dato, hanno portato i loro frutti».
Sarà anticipata a inizio settembre la riunione dei soci intenzionati a partecipare alla festa (per le adesioni ai gazebi e la raccolta dei fagioli per le gastronomie), venti giorni prima anziché dieci per tenere sotto controllo la disponibilità di prodotto.
Domani intanto è in programma la riunione del consiglio di amministrazione, dove si decideranno i prezzi da applicare per la festa, con l'indicazione di quelli per l'annata 2014, che non dovrebbero cambiare.
Altro capitolo, le serre. I fondi per realizzarne due ci sono, 30 mila euro impegnati dalla Regione ma non ancora erogati. Dalle parti dell'altopiano la speranza è che in occasione della festa del fagiolo l'assessore veneto all'agricoltura Franco Manzato arrivi portando la bella notizia dell'effettiva disponibilità dei soldi.
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