Ebola, isolati nella base di Vicenza 11 soldati americani tornati dalla Liberia
VICENZA. Undici soldati statunitensi di ritorno dalla Liberia sono stati messi in isolamento a Vicenza. Lo riferisce il corrispondente di Cbs News David Martin. La Liberia è uno dei tre Paesi dell’Africa occidentale maggiormente colpiti dall’epimedia del virus. Tra i soldati sotto osservazione, scrive Cbs, anche il maggiore generale Darryl Williams
Secondo la Cnn i soldati dovranno rimanere isolati nella base militare americana per 21 giorni, dove saranno monitorati, senza possibilità di contatto con la famiglie. Il Pentagono sostiene che si tratta di una precauzione.
Quando l’aereo con a bordo il generale Darryl Williams e gli altri 10 soldati è atterrato a Vicenza, i passeggeri sono stati accolti da militari italiani che «indossavano tute anti-contaminazione». La stessa procedura sarà seguita al rientro del resto del contingente la settimana prossima
Ambasciata americana: "Nessun contatto con malattia". L'ambasciata americana a Roma ha confermato che un gruppo di soldati americani di rientro dalla Liberia si trova in isolamento nella base Usa di Vicenza, ma ha precisato che «il rischio potenziale di infezione è basso», dal momento che «in Liberia i militari non hanno avuto contatto con persone contagiate dal virus».
Il sindaco Variati: "Nessuno presenta sintomi". «Il Prefetto e le autorità militari americane mi hanno assicurato che tutti i militari tornati dall’Africa sono sani. Nessuno di loro presenta i sintomi dell’ebola. Tutti sono comunque costantemente monitorati, come stabilito dal rigido protocollo ministeriale». Lo afferma il sindaco di Vicenza Achille Variati, nel suo ruolo di autorità sanitaria locale. Il primo cittadino ha quindi aggiunto che tutti i militari rientrati «sono comunque costantemente monitorati, come stabilito dal rigido protocollo ministeriale».
La Regione: "Pronti a collaborare". La Regione Veneto segue con attenzione la situazione dei militari Usa e si dice pronta a collaborare sul piano sanitario, «se l'ambasciata o l'esercito americano» lo richiederanno. Lo precisa l'assessore alla sanità, Luca Coletto, ricordando che la base Setaf è da ritenersi a tutti gli effetti territorio americano. «Siamo disponibili a dare tutto l'aiuto delle nostre strutture mediche altamente specializzate - aggiunge Coletto - a tutela sia dei militari americani di stanza alla base sia dei cittadini veneti che risiedono nella città».
Coletto ha ricordato che la Regione Veneto ha già attivato dal primo settembre scorso un protocollo di intervento per fronteggiare ipotetici casi di contagio da Ebola, e sta lavorando per accreditare come struttura nazionale di riferimento, dopo gli ospedali "Sacco" e "Spallanzani", anche i laboratori di microbiologia e virologia dell'ospedale universitario di Padova.
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