Ec145T2, il nuovo angelo delle montagne
BELLUNO. Più grande, più leggero, spazioso e potente del suo predecessore (sensibile l’incremento delle prestazioni soprattutto in quota) ed è in regola con le nuove norme Easa (Agenzia europea per la sicurezza aerea) relative agli aeromobili Hems (Helicopter emergency medical service). Ovviamente è anche più caro in termini di costi di esercizio, con il conto annuale che aumenterà di circa 330 mila euro. L’eccellenza, del resto, si paga.
Sarà presentato ed entrerà ufficialmente in servizio solo il 10 agosto, ma il nuovo elicottero in dotazione al Suem 118 ha già cominciato a solcare i cieli bellunesi. E non solo per le previste quattro settimane di esercitazione. «Sabato e domenica scorsi Falco 109 (l’eliambulanza attualmente in servizio, ndr) era fermo per un’avaria», spiega Giovanni Cipolotti, direttore del Suem 118, «e per non lasciare scoperto il servizio nel fine settimana abbiamo deciso di anticipare il debutto operativo del nuovo aeromobile, che nelle comunicazioni radio e operative continuerà comunque a chiamarsi Falco. Direi che la risposta sul campo è stata eccellente».
Più tecnologia, più spese. L’Ec145T2, o seguendo la nuova dicitura tecnica H145T2, è l’ultimo prodotto dalla franco-tedesca Airbus Helicopters ed è già in dotazione anche alle basi dell’elisoccorso di Bolzano e Bressanone. Un gioiello che di listino sfiora gli 8 milioni di euro, allestimento per il soccorso già incluso nel prezzo. Una spesa che non riguarda Usl1 e Suem 118 (o meglio la Regione), visto che anche la nuova eliambulanza è in affitto dalla Inaer Helicopter Italia. Con costi non proprio irrisori: l’elicottero attuale, ormai prossimo alla pensione, costava tra i 145 e i 150 mila euro all’anno, il “nuovo Falco” sarà più caro di circa 330 mila euro annui, poco meno di 30 mila euro al mese.
Le specifiche tecniche. Il nuovo Falco è un bimotore dotato della nuova avionica Helionix, prodotta in casa da Airbus. Tutti nuovi, insomma, gli equipaggiamenti elettronici installati a bordo e preposti al pilotaggio, aggiornati anche i sistemi di navigazione e comunicazione. Un nuovo “Pellicano” (la classe è sempre la Pellikan), in configurazione Hems, appositamente pensato per l’elisoccorso. L’elicottero pesa 3650 chilogrammi in configurazione Hems, può trasportare un massimo di due piloti e 10 passeggeri e un carico strumenti di 1500 chilogrammi. I due motori Turbomeca Arriel 2E possono generare una potenza massima di 1038 cavalli ciascuno (ma solo uno viene utilizzato a pieno regime, il secondo è solo in caso di avaria del propulsore principale), per una velocità massima di 268.5 chilometri orari, anche se la velocità di crociera è di 130 nodi, pari a 240 chilometri orari, con un range operativo di 351 miglia. Il rotore è un Fenestron, completamente integrato nella trave di coda, con sensibile riduzione dei rischi in fase di atterraggio.
Dotazioni rivoluzionarie. La cabina «è decisamente più spaziosa, in caso di emergenza può ospitare anche una seconda barella», spiega Cipolotti, «e il verricello è stato sensibilmente migliorato. È lungo 90 metri contro i 75 del predecessore, opera a una velocità quasi doppia rispetto al passato, sia in recupero sia in estensione, e può imbarcare sia lateralmente sia da dietro, grazie al portellone posteriore. Caratteristica fondamentale per un aeromobile concepito per i recuperi in montagna. Un elicottero più sicuro in quota, un passo avanti epocale per le operazioni di soccorso».
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