Ecco i quaranta comuni dove il postino passerà a giorni alterni

Recapiti della posta a giorni alterni, anzi anche meno spesso. È stata diffusa la lista dei comuni dove da ottobre inizia una diversa distribuzione della posta. Se finora, almeno formalmente, il postino passava tutti i giorni dal lunedì al venerdì, dopo le vacanze le cose cambieranno drasticamente.

BELLUNO. Recapiti della posta a giorni alterni, anzi anche meno spesso. È stata diffusa ieri da alcuni siti la lista dei comuni dove da ottobre inizia una diversa distribuzione della posta. Se finora, almeno formalmente, il postino passava tutti i giorni dal lunedì al venerdì, dopo le vacanze le cose cambieranno drasticamente. Il passaggio del portalettere avverrà infatti secondo uno schema bisettimanale, deciso dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. E cioè la prima settimana la posta sarà consegnata il lunedì, il mercoledì e il venerdì. La settimana dopo tocca al martedì e al giovedì. Poi si ricomincia da capo.

Poste italiane ha confermato che si comincia da ottobre, con una attuazione progressiva e graduale al modello.

Le fasi di attuazione sono tre: ottobre 2015, aprile 2016 e febbraio 2017. La prima fase dovrebbe riguardare solo lo 0.6 per cento dei cittadini italiani. A regime si arriverà al 25 per cento.

Rimane per il momento senza risposta la richiesta di chiarimenti e informazioni, avanzata dalle società editrici per la distribuzione dei giornali, quotidiani in particolare, ma non solo.

Ieri è stato pubblicato l’elenco dei comuni interessati, che in provincia di Belluno sono una quarantina. Ci sono anche comuni di media grandezza, come Cortina, Mel, Pedavena. Ecco l’elenco dei comuni interessati dalla distribuzione della posta a giorni alterni: Alano, Arsiè, Auronzo, Borca, Canale, Cesiomaggore, Colle Santa Lucia, Comelico Superiore, Cortina, Danta, Falcade, Fonzaso, Gosaldo, La Valle Agordina, Lamon, Lentiai, Livinallongo, Lorenzago, Lozzo, Mel, Pedavena, Perarolo, Quero Vas, Rivamonte, Rocca Pietore, San Gregorio, San Nicolò di Comelico, San Pietro di Cadore, San Tomaso, Sappada, Selva di Cadore, Seren del Grappa, Sospirolo, Sovramonte, Trichiana, Vallada Agordina, Vigo di Cadore, Vodo di Cadore, Voltago.

Finora nel Bellunese la protesta si era concentrata soprattutto sulla chiusura degli uffici postali, come Sois e Candide, o la riduzione degli orari di apertura negli altri, come a Zoldo Alto, Colle Santa Lucia, Gosaldo, e nel comune di Comelico Superiore. Con tanta rabbia e anche impotenza dei sindaci interessati.

Il sindaco di Belluno, molto arrabbiato, ha attaccato Poste italiane dichiarando di voler «portare la sua posta altrove».

E questo non solo per la riduzione di orario a Bolzano Bellunese, ma anche per le mancate risposte a richieste basiliari, come conoscere i dati di afflusso dei cittadini negli uffici, richiesta avanzata ancora a febbraio e rimasta senza risposta.

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