Ecco il primo autovelox fisso sulla strada Pedemontana

CESIOMAGGIORE. Arriva l'autovelox fisso sul rettifilo che sfreccia sulla strada Pedemontana lasciando segnali di alta velocità davanti alla pro loco per proseguire verso il capoluogo. Ormai è un anno...

CESIOMAGGIORE. Arriva l'autovelox fisso sul rettifilo che sfreccia sulla strada Pedemontana lasciando segnali di alta velocità davanti alla pro loco per proseguire verso il capoluogo. Ormai è un anno che sono state ricavate le postazioni fisse, due sul tratto Feltre-Busche, di cui l'una a est in corrispondenza della stazione ferroviaria e l'altra a ovest in prossimità di riva San Gabriele. Ma il primo autovelox piantato come un totem, che chi lo sfora muore (metaforicamente), è quello di Soranzen.

A giorni comincerà a rilevare. Siano avvisati gli automobilisti disinvolti e stiamo tranquilli i residenti che alle petizioni contro l'alta velocità sul tratto che costeggia le loro case, hanno voluto associare anche un corteo pacifico, nonché circoscritto a pochi rappresentanti, che ha varcato le soglie dell'ufficio del sindaco chiedendo nient'altro che il rispetto del codice della strada, dei limiti di velocità e la tutela della pubblica incolumità. E hanno ricevuto in cambio la promessa di un occhio elettronico che immortala gli appassionati dell'acceleratore a tavoletta. «Il nostro intento non è quello di fare cassa, nonostante non manchino illazioni, e nonostante che di soldi freschi gli enti locali ne abbiano sempre bisogno. È quello piuttosto di disincentivare la velocità in zone sensibili, quelle densamente abitate come Soranzen o Busche, e in zone dove la visibilità e la strada diritta portano gli automobilisti a calcare l'acceleratore». Quindi Soranzen è la prima frazione ad essere vigilata. Ma oltre alle postazioni fisse di Busche, con un autovelox interscambiabile, c'è anche un altro tratto critico, quello di Marsiai in direzione Santa Giustina che preoccupa gli amministratori, anche se al momento non è stata assunta alcuna deliberazione in merito. Lì il limite è di settanta chilometri orari, ma la strada dritta e la visibilità ottima inducono a correre troppo. E non mancano altre criticità dovute alle licenze orografiche offerte dal territorio montano, non solo tortuosità o curve a gomito, ma anche dei bei rettifili. Non si esclude che sui cigli stradali dei siti più esposti possa essere alloggiata anche una quarta postazione fissa.

Laura Milano

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