Ecco lo zaino-amaca che fa impazzire il web

Ideato e realizzato da due giovani bellunesi, Tiziano Rinaldo e Daniel Benvenuti. Hanno attirato l’attenzione di aziende e mercati con una campagna innovativa 

Come funziona lo zaino-amaca che spopola sul web

BELLUNO. Tre anni e mezzo fa Tiziano Rinaldo e Daniel Benvenuti si incontrarono al lago di Santa Croce facendo kitesurf. Il primo si occupa di marketing e comunicazione digitale, il secondo è un designer. Aspettando il vento, Tiziano e Daniel decisero di realizzare qualcosa insieme. «Volevamo un prodotto che uscisse dai canoni classici dell’outdoor. L’amaca da noi non viene molto considerata, ma in altri Paesi è un accessorio largamente utilizzato. Però costruire un’amaca era troppo poco e a noi piace sfidarci, quindi ci siamo chiesti come darle una doppia funzionalità rendendola utile. L’idea innovativa è stata quella di unire un’amaca confortevole a uno zaino funzionale». Daniel iniziò a disegnare, capendo ben presto che bisognava giocare sulle piegature.

«È stato il gioco dell’origami a darci la soluzione: un pezzo di carta piegato. La prima ad aiutarci è stata una cara amica. Lo zaino-amaca ha iniziato a prendere forma nelle nostre cucine con materiali sperimentali. Abbiamo capito abbastanza in fretta che poteva funzionare, ma c’erano problemi tecnici che ci hanno convinti a procedere con un metodo industriale».

Rinaldo e Benvenuti si sono rivolti ad un’azienda: «Abbiamo realizzato una decina di tentativi e alla fine abbiamo ottenuto un ottimo risultato, ma non bastava: volevamo il miglior prodotto possibile». Per riuscirci serviva il salto e quindi i due si sono rivolti ad un’impresa specializzata che li ha aiutati a trovare le soluzioni tecnologiche e di materiali. «Lo scorso ottobre siamo riusciti a superare i problemi, legati soprattutto all’unione di materiali differenti, e ad ottenere un prodotto pratico e di alta qualità. È stato faticoso e con molti tentativi falliti, ma se si vuole creare un prodotto innovativo e di alta qualità è necessario un grande lavoro, fatto di prove, tenacia e voglia di andare avanti».

Oggi esistono due prototipi della versione finale dello zaino-amaca. E la parte forse più interessante del “The hammocking project” inizia qui.

«A quel punto si trattava di capire qual era il nostro target di riferimento. L’idea prevalente è quella della gita di un giorno, perché non è uno zaino da montagna con grande capacità. Ma si può immaginare anche l’impiegato che nella pausa pranza si rilassa al parco cittadino». Conclusa la fase creativa è iniziata quella promozionale: «Abbiamo attivato una campagna di digital pr e il risultato è andato subito oltre le aspettative». Con l’aiuto del fratello di Tiziano è stato realizzato un video che ben presto ha raggiunto condivisioni impressionanti da blog di rilevanza mondiale. Appassionati di natura, escursionisti e in particolare le comunità dei surfisti hanno subito trovato interessante il progetto.

«Siamo stati rilanciati a valanga e il video è diventato virale. Sapevamo che poteva succedere: se il contenuto è interessante, innovativo e curioso, la pubblicità può essere straordinaria anche a costo zero». Definiti “geniali” da più di un osservatore, Rinaldo e Benvenuti sono già stati oggetto di attenzioni da parte di molti blog, ma hanno anche rilasciato un’intervista a Lonely Planet. Il mondo attento alle tendenze e agli accessori trendy ha subito adorato lo zaino-amaca “designed in the Dolomites and Made in Europe” (come si legge nel sito www.thehammockingproject.com) e il traffico generato è stato oggetto di una nuova fase di studio.

«Parallelamente abbiamo attivato una campagna di crowdfunding, non ancora conclusa, per mettere lo zaino in produzione, ma questo approccio ci ha permesso anche di valutare la predisposizione alla commerciabilità del prodotto. Attraverso la piattaforma stanno anche arrivando aziende interessate ad acquisire il progetto».

Insomma, l’iniziativa maturata dai due giovani bellunesi va oltre: «Questa esperienza ci ha permesso di sviluppare un metodo che è forse l’aspetto più importante. Noi due, da soli, a Belluno, siamo riusciti a creare un prodotto innovativo e a renderlo di successo attraverso una metodica di comunicazione digitale. Oggi quello che ci interessa è riuscire a condividere la nostra esperienza nell’ambito dell’imprenditoria locale. Se due persone, da zero, sono riuscite ad ottenere questo risultato, cosa può fare un’impresa che ha mezzi e risorse? Per riuscirci però serve uno sguardo esterno, bisogna uscire dalla routine, studiare e capire che il mercato ha tante nicchie diverse, ma per tutte l’innovazione è essenziale».

Tiziano e Daniel hanno già nuovi progetti in mente, ma quello a cui tengono di più è: «Contribuire alla crescita delle piccole aziende condividendo il nostro metodo. E ci interessa partire da qui, da Belluno. Applicare le tecniche di crowdfunding per ottenere informazioni e lanciare un prodotto è il racconto che mettiamo a disposizione. Nel crowdfunding non ci sono solo consumatori, ma persone che ci credono e partecipano alla tua idea. Le aziende possono solo beneficiarne, perché questo è business, e grosso».
 

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