Edificio in degrado e cataste di legna: problemi in Pian Falcina

Il consigliere di minoranza Simone Bazzali protesta: «I gestori dell’area si sentono abbandonati»



Pian Falcina? Un mezzo disastro. Il consigliere di minoranza Simone Bazzali contesta anomalie e lavori ancora da effettuare nell’area ristoro a Pian Falcina in Valle del Mis. Lungo l’elenco di problematiche individuate e fatte presenti all’amministrazione di Sospirolo.

«Siamo alla prima domenica d’estate di questo 2019 e vorrei documentarvi l’attuale situazione dell’area», scriveva l’altro giorno Bazzali in un post sulla propria pagina Facebook. Per quanto riguarda «il tetto dei bagni, riparato a seguito dei danni causati dalla tempesta di fine ottobre, che dire: peggio di così non si poteva fare. Poi, da quasi quattro anni l’edificio Servizi del Parco risulta interdetto e le foto sono la dimostrazione del totale degrado di una struttura finanziata, a titolo informativo, con denaro pubblico».

Non è finita qui. «Si sa che le piante schiantate sempre durante la tempesta Vaia sono state tante, ma almeno dall’area destinata ad accogliere i turisti forse sarebbe stato il caso di levarle. Invece ad oggi giacciono ancora lì accatastate. Vi è poi l’ordinanza che vieta l’accesso al sentiero natura di Val Falcina; nulla in contrario in merito, se non che essendoci molti turisti stranieri sarebbe necessario portare a conoscenza della cosa pure in altre lingue».

E ancora: «Il bel tavolino visibile è ciò che resta della pergola utilizzata per dare copertura ai clienti del chiosco. Struttura demolita di recente in quanto il legno con cui era costruita, a causa della mancata manutenzione e del materiale scadente, risultava ormai marcio (sempre denaro pubblico ben gestito). Infine sarebbe curioso sapere come mai l’isola ecologica, che dovrebbe accogliere le campane della differenziata, è stata costruita se poi le campane vengono posizionate all’esterno di essa».

Bazzali chiude con altre due questioni. «I gestori dell’area, nonostante tutto il loro impegno da tre stagioni, si sentono abbandonati, e così non va affatto bene. Ora il Parco ha un commissario ed è bene si acceleri sull’attivazione dell’energia elettrica, in quanto non c’è più tempo da perdere. Infine, come mai non sono state create le soste a pagamento annunciate in consiglio? Non serve a nulla vantarsi del secondo posto nella classifica Touring se poi la realtà è questa». –



Argomenti:pian falcina

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi