Edilizia e commercio ancora in difficoltà Bene la meccanica
BELLUNO. In ripresa l’economia bellunese, anche se a risentire ancora di uno stallo sono l’edilizia e il commercio al dettaglio (in particolar modo quello di vicinato per lo spopolamento). Reggono bene l’occhialeria, la meccanica, il turismo e l’agricoltura. Questo è il quadro fornito dalla Camera di Commercio di Belluno relativo ai primi nove mesi del 2017, Camera che dal primo marzo cambierà il logo nazionale ma anche locale. «Per quanto riguarda il nostro territorio, aggiungeremo il termine “Dolomiti” per qualificare l’ambito di azione e lo slogan “bellezza e impresa”», ha annunciato il presidente Mario Pozza.
Occupazione. Resta ancora negativo il saldo tra occupati e disoccupati: al 30 settembre 2017 i bellunesi senza un impiego erano 3.340. Un dato, però, in netto recupero rispetto a tre anni fa (i disoccupati erano 6.350), prima che iniziasse l’inversione del ciclo economico. Nel manifatturiero solo l’occhialeria ha recuperato (e superato) gli occupati rispetto a giugno 2008.
Demografia d’impresa. Su base annua la provincia perde 22 imprese, per effetto in particolare delle costruzioni (-49) e del commercio al dettaglio (-28). Ma era di -119 la variazione complessiva dello stock di imprese nel 2016 rispetto al 2015.
Produzione industriale. Più 4,3% la variazione tendenziale nel terzo trimestre 2017 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Export. Variazione tendenziale nei primi nove mesi 2017: +0,9% (+2,5% la tendenziale nei primi 9 mesi 2016). L’apparente decelerazione segue in realtà due anni di forte recupero dell’export bellunese: dal 2014 al 2016 è passato da 3.379 a 3.866 milioni di euro (+14,4%). Effetto non solo dell’occhialeria, ma anche della meccanica e della gomma-plastica.
Turismo. Pur non essendo ancora disponibili i dati su arrivi e presenze, dalla bilancia turistica dei pagamenti (fonte Banca d’Italia) emerge che la spesa dei viaggiatori stranieri in provincia di Belluno, per i primi 10 mesi del 2017, ha già raggiunto il valore registrato per l’intero 2016 (131 milioni di euro). Su base tendenziale (gen-ott 2017 su gen-ott 2016) l’incremento della spesa risulta del 10%.
L’analisi. Il traino della ripresa industriale è principalmente ascrivibile all’occhialeria (+605 posizioni da giugno 2008). In parziale recupero il metalmeccanico (saldo -1.200 a settembre 2017), mentre la caduta del settore costruzioni non ha ancora trovato fine (-2.200). Tra i servizi, oltre al già richiamato recupero di quelli turistici, è positivo in generale l’andamento di quelli alla persona (dominato dalla stagionalità scolastica). Contrazione del 76% delle aperture di crisi, con conseguente riduzione del numero di lavoratori coinvolti, che decrescono del 47%. In entrambi i casi con valori migliori della media regionale. (p.d.a.)
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