Edilizia, il sindacato pronto a mobilitarsi contro l’Inps locale

Respinto l’80% delle domande di pensionamento dei precoci Il direttivo Fillea Cgil vota l’ordine del giorno: «Presi in giro»
LAVORI EDILI, CANTIERE OPERAIO CON CASCHETTO
LAVORI EDILI, CANTIERE OPERAIO CON CASCHETTO
BELLUNO. La Fillea Cgil scenderà in piazza contro l’Inps per protestare per il no a tante domande di pensionamento anticipato presentate da chi ha fatto un lavoro usurante, come appunto quello edile. E si dice pronta anche a far ritirare la presidenza della commissione provinciale all’interno dell’istituto che è espressione proprio della Camera del lavoro.


Lo ha deciso l’altra sera il direttivo del sindacato dell’edilizia che non accetta la decisione dell’istituto di previdenza di respingere le domande inoltrate per i cosiddetti “precoci” e che per questo ha votato anche all’unanimità un ordine del giorno per dire basta a questa presa in giro. «Da ormai 20 anni», precisa il segretario della Fillea, Marco Nardini, «come categoria chiediamo che ci sia riconosciuto il lavoro usurante. Infatti, i nostri addetti dopo 40 anni di lavoro sono letteralmente “rotti”, a pezzi: hanno problemi alle articolazioni come minimo. E per questo siamo sempre stati contrari alla riforma Fornero. Siamo stati all’epoca gli unici ad aver fatto otto ore di sciopero. In 20 anni sono state 17 le riforme pensionistiche e ognuna è sempre stata peggiorativa rispetto a quella precedente. Ora, con l’Ape sociale e i precoci, pensavamo, sulla base di quello che aveva detto lo stesso Ministero, di poter dare una boccata di ossigeno ai nostri lavoratori. Invece oltre al danno è arrivata anche la beffa: l’80% delle domande di pensione anticipata è stata bocciata dall’Inps. Noi come categoria ne avevamo presentate circa 300. Di fronte a questa scelta dell’Istituto di previdenza riteniamo che sia venuta l’ora di prendere l’iniziativa e fare una protesta davanti alla sede dell’Inps».


La volontà è quella di organizzare «tra la fine di ottobre e i primi di novembre un’iniziativa di protesta, in collaborazione e di concerto con la Cgil e con le altre categorie, per rendere più forte la nostra posizione. Vogliamo portare un radicale cambio di atteggiamento dell’Inps di fronte a queste situazioni». Ad oggi ad aver dato il proprio appoggio è la Filt Cgil.


«Anche noi infatti, come lavoratori delle strade, autoferrotramvieri e addetti alla movimentazione merci, abbiamo visto respinte le nostre domande di pensionamento, malgrado le abbiamo compilate secondo le indicazioni del ministero e dell’Inps e ci fossero i requisiti richiesti. A questo punto», precisa la segretaria della Filt, Alessandra Fontana, «inizieremo i ricorsi contro queste reiezioni, aprendo anche delle vertenze pilota».


«I lavoratori sono stremati», prosegue Nardini, «il fatto di andare in pensione più tardi porta nei cantieri gente sempre più “vecchia” che rischia la propria vita sempre di più. Ricordiamoci che quando un lavoratore edile dice di aver fatto 40 anni di attività, in realtà di anni ne ha fatti molti di più, considerando anche i periodi magari in nero non riconosciuti. E noi siamo preoccupati per la loro salute: dopo tanti anni di lavoro hanno bisogno di riposo, di stare con le famiglie. La situazione è grave ed è giunto il momento di far sentire il nostro malcontento».




Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi