Edilizia, l'appello dei geometri e dei periti bellunesi

«Meno burocrazia e più qualità, occorre semplificare le procedure per i lavori più semplici»
Un cantiere edile
Un cantiere edile
BELLUNO.
Far ripartire l'attività edilizia è una priorità assoluta per il territorio bellunese. Lo sostengono anche i presidenti dei collegi dei geometri (Paolo Vaccari) e dei periti agrari e industriali (Manlio Nicolao e Alberto Menegon), convinti che siano necessarie «semplificazione normativa, una riflessione sugli strumenti che finora non hanno funzionato come si pensava e puntare sulla qualità del costruito», spiega Menegon.

Geometri, periti agrari e industriali si ritroveranno domani a Longarone Fiere per approfondire le recenti novità in materia di edilizia, che semplificano alcune delle attività a fronte di un'assunzione di responsabilità da parte del cittadino ma anche del professionista, chiamato a certificare che gli interventi richiesti dal privato siano conformi al rispetto della normativa vigente.

E proprio la semplificazione è uno degli aspetti su cui puntare: «Finora il settore dell'urbanistica e dell'edilizia è stato normato all'inverosimile», afferma Menegon. «Ciò non ha però garantito il rispetto dell'ambiente. Per questo l'Europa, compreso che il sistema non funzionava più, ha emanato una direttiva che disciplina l'attività edilizia liberandola da alcuni vincoli». Ciò non significa che si possa costruire dove si vuole e quello che si vuole: si tratta solo di semplificare le procedure per lavori di entità non considerevole (come una palizzata). La norma, però, ha disorientato molti, perchè «la delibera europea è recente e la sua applicazione ancora frammentaria», aggiunge il presidente di Belluno Tecnologia Antonio Ortolan. «Se da una parte viene proposto lo snellimento delle pratiche burocratiche che ci ingessano, dall'altra non è chiaro fino a dove siamo vincolati. Ad esempio, la Soprintendenza accetterà una certificazione fatta da un professionista?» Di questo si discuterà a Longarone Fiere.

La semplificazione può essere quindi un modo per far ripartire tutto il settore, che mostra i segni della crisi anche per i geometri e i periti industriali e agrari: «Per noi il problema è di monetizzare il lavoro svolto», precisa Paolo Vaccari. «Ma mancano anche le grandi costruzioni, non se ne fanno più». Anche perchè si è costruito troppo, negli anni, e «con scarsa qualità», aggiunge Menegon. «Oggi bisogna puntare sul recupero degli immobili invenduti». Ma bisogna anche spingere con il piano casa, «che deve essere prorogato, perchè i cittadini iniziano ora ad assimilarlo, e accresciuto di possibilità. Se finora non ha funzionato bisogna capirne il motivo. Il piano casa può essere uno strumento utile per le imprese del settore e dell'indotto, che non va abbandonato. Al contrario bisogna capire dove non funziona per migliorarlo».

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