Elettrodotto: De Pasqual accusa, Reolon replica
BELLUNO. Anche a Ponte nelle Alpi i cittadini iniziano a farsi qualche domanda sulla razionalizzazione degli elettrodotti. E comincia a serpeggiare una certa preoccupazione, specie a Polpet, per il potenziamento della centrale elettrica che passerà da 200 mila a 400 mila Volt. Il potenziamento fa parte del progetto di razionalizzazione della rtn nella media valle del Piave.
Quando si cominciarono a gettare le basi del progetto, a Ponte era sindaco Fulvio De Pasqual, che spiega: «La soluzione che era stata trovata, uno scambio consapevole tra l'importante aumento della centrale di Polpet e passaggio del 380 in cambio del superamento dell'attraversamento del centro del paese, era l'unica praticabile». De Pasqual si dice anche «orgoglioso» di aver firmato quell'accordo e spinge affinché lo si rispetti. De Pasqual ricorda anche com'è iniziato il percorso che ha portato alla firma del protocollo d'intesa. «Il momento di partenza è stato un incontro tenutosi nell’ufficio del presidente della Provincia, alla presenza del sottoscritto, l’assessore Orzes, il responsabile di Terna e ovviamente di Sergio Reolon. Il merito, o il demerito, è prima di tutto di queste quattro persone, che erano molto determinate a risolvere il problema degli elettrodotti nel nostro territorio, e erano anche tutte ben coscienti che questo significava aprire alla linea 380 kV, che, come è stato ben chiarito durante l’incontro, è un progetto a valenza europea. Il ruolo di Reolon è stato decisivo in tal senso. E agli incontri in Comune a Belluno talvolta c'era anche l’assessore provinciale all’ambiente».
«Non è vero che si parlò di 380», ribatte Sergio Reolon, «tant'è che nel documento (il protocollo d'intesa, ndr) non c'è scritto. E gli unici accordi che valgono sono quelli scritti». Reolon ringrazia anche De Pasqual «per aver fatto chiarezza. Quell'accordo, il cui artefice è stato Ezio Orzes, era il migliore possibile, avrebbe salvaguardato tutti. La speranza, per Belluno, è che si torni a quel protocollo (alla linea A), apportando i miglioramenti necessari». Ma se si parlò di 380 kV, come dice Fulvio De Pasqual, a leggere quello che scrive Paolo Gamba sembra che nessuno lo abbia detto a Belluno: «Sono allibito di come amministratori pubblici "giochino" con i loro colleghi, nascondendo le vere intenzioni concordate individualmente con Terna», spiega l'ex assessore all'urbanistica del Comune di Belluno. «Quando il compianto sindaco di Soverzene Savi, De Pasqual e Orzes sono venuti a chiedere un aiuto all'amministrazione Prade, hanno sempre detto di dover togliere le linee sopra le case di Soverzene e Ponte nelle Alpi. Mai, ripeto, mai hanno parlato di una linea che portasse il 380 kiloVolt in tutta la Valbelluna».
Secondo Gamba, quello che è successo «è una brutta pagina. Non dovrebbe mai accadere tra amministratori, anche se di diverso colore politico. La chiarezza è indispensabile per essere considerati prima uomini e poi amministratori pubblici».
Alessia Forzin
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