Elettrodotto Terna la commissione Via ordina l’interramento
BELLUNO. Il progetto di Terna andava rifatto. Lo dice anche la Regione. È scritto nella delibera della giunta del 15 novembre, pubblicata sul Bur del 6 dicembre. Con il documento la giunta prende atto e fa proprio il parere emesso dalla commissione di Valutazione impatto ambientale (Via) il 14 luglio ma ribadisce anche alcuni concetti emersi in sede di commissione. Per esempio «la necessità di addivenire ad una rivisitazione complessiva della progettazione proposta da Terna Spa nel Bellunese».
La Via aveva espresso un parere favorevole, ma subordinato al rispetto di alcune precise e pesanti prescrizioni. L’interramento della linea elettrica ad Andreane, vicino all’aeroporto, il rifacimento del progetto della stazione elettrica di Gardona (nel Longaronese), la sistemazione del tracciato in Valmontina, in comune di Perarolo, per non interferire con un progetto di valorizzazione della zona finanziato anche con fondi regionali. Il parere è stato pubblicato, integrale, insieme alla delibera di giunta e la valutazione fatta dai commissari del progetto e dello studio di impatto ambientale è puntuale ma anche critica in alcuni punti.
«Per quanto riguarda l’analisi delle alternative, il proponente (Terna, ndr) definisce i diversi tracciati scaturiti nel corso dell’iter istruttorio come alternative progettuali, senza valutare altre tipologie costruttive di realizzazione delle linee o alternative tecnologiche. Alternative auspicate dai territori». La commissione, inoltre, «ha considerato irrituale la mancata scelta, da parte del proponente, dell’ipotesi da sottoporre a valutazione di impatto ambientale fra le tre presentate». La commissione ha valutato la terza ipotesi, in ordine di presentazione, quella che prevede che la razionalizzazione termini alle soglie di Levego, appena oltrepassato il Piave in comune di Belluno.
Per quanto riguarda i vincoli aeroportuali, nelle premesse la Via ricorda che Terna aveva fatto fare uno studio aeronautico che dimostra la compatibilità dei tralicci sulla Polpet - Scorzè con le operazioni di volo, ma citando le osservazioni presentate dal Comune di Belluno ricorda anche che questo studio non prende in considerazione tutte le altre attività che si fanno all’Arturo del’Oro, e il suo essere area di atterraggio per i mezzi della protezione civile in caso di emergenza.
«Il proponente dichiara che dalla stazione di Polpet in direzione sud mancano gli spazi per definire tracciati in aereo nell’area abitata di Ponte nelle Alpi, anche per la presenza dei vincoli aeroportuali». Vincoli che hanno portato a scegliere di interrare i cavi lungo la Polpet-Vellai. Ma quei vincoli, puntualizza la commissione Via, «sono altrettanto significativi per la Polpet- Scorzè». Tale linea, aggiunge, risulta «molto più vicina all’aeroporto (rispetto all’altra, ndr) e ha molte più probabilità di interferire con gli atterraggi e i decolli». Da qui la prescrizione di interrarla.
Da rifare, per la commissione, il progetto della stazione elettrica di Gardona, perché risulta «completamente avulsa dal paesaggio e dalle tradizioni costruttive locali». La commissione evidenzia preoccupazione anche per i nuovi attraversamenti del Piave con la linea elettrica (che si aggiungono a quelli esistenti), per l’aumento dei piloni lungo alcuni tracciati (per esempio fa Ospitale e Pieve di Cadore), evidenzia i forti impatti visivi della linea nel territorio di Belluno.
«Tutte queste prescrizioni dimostrano che il progetto ha talmente tante criticità che va rifatto», sottolineano i comitati civici della Valbelluna. «Ora attendiamo si esprimano la Via nazionale e il ministero dell’ambiente, pronti come sempre ai ricorsi contro un progetto nato male e proseguito peggio».
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