Elezioni a Belluno, Prade ha l’appoggio di Cristina Zoleo
BELLUNO. Toni e look da convention politica americana nell’incontro che ha aperto ufficialmente la campagna elettorale di Antonio Prade che si ricandida a sindaco di Belluno per i prossimi 5 anni.
All’Hotel Carpenada è stato presentato il libro che illustra e testimonia i risultati raggiunti dall’attuale amministrazione nel corso del suo primo mandato ed è stato annunciato anche l’appoggio elettorale di Maria Cristina Zoleo (gruppo Con Belluno). Con la sua, insieme a quella del Pdl e quella del sindaco (che sarà resa nota tra una settimana), salgono a tre le liste in campo per Prade.
A fianco del candidato, al tavolo degli interventi, il capogruppo del Pdl in consiglio comunale, Lorenzo Bortoluzzi ha sottolineato “il duro lavoro svolto finora dall’amministrazione” e come “uscire sani e salvi dalla legislatura non sia stato poco”.
Oltre che delle cose fatte e dell’orientamento per il futuro, se non proprio ancora un programma, si è parlato infatti anche dei difficili rapporti all’interno della maggioranza consiliare che hanno contraddistinto diverse fasi dell’excursus amministrativo ormai quasi alle spalle e degli eventuali rimedi perché questo non si ripeta. «I momenti difficili li abbiamo superati grazie alla tempra e al carico di lavoro che ci siamo dati», ha dichiarato Prade, che a proposito della sua lista ha detto che entro pochi incontri dovrebbe venire completata per poi essere presentata ufficialmente tra una settimana.
«Siamo severi sulla formazione delle liste», ha assicurato, «garantiamo fin dalla partenza la presenza di persone che si danno alla vita amministrativa con spirito disinteressato». Poi ha quindi messo sotto accusa i personalismi, per Prade la causa delle crisi a Palazzo Rosso insieme alla carenza di dialogo tra la sua Giunta e i consiglieri (“un fatto dovuto alle tante cose da fare”): «Le ambizioni personali a volte sono state straripanti rispetto al bene comune messo in secondo piano».
Ha quindi ribadito la continuità della sua azione con l’esperienza di Celeste Bortoluzzi (“la politica del fare”). E i risultati raggiunti, Nevegal in testa: «Un grande numero di opere fatte e metodo soprattutto. Sarebbe un peccato interrompere». Sul consenso «che agli elettori va chiesto chiaramente», ha detto l’attuale sindaco, «lo chiediamo con un linguaggio semplice e non politico». Poi guardando la Zoleo seduta tra il pubblico Prade ha confermato così la sua idea: «Eravamo avversari 5 anni fa e non è casuale che oggi siamo insieme. E non per una ripartizione di sedie».
Toccata negli interventi anche la questione delle risorse comunali sempre più ridotte, e del bilancio, sull’importanza del quale è intervenuto l’attuale assessore Tiziana Martire: «Senza sostenibilità economica la politica non tiene. La città di Belluno va resa autonoma sui servizi primari. Il resto è venuto e deve continuare a venire dall’esterno (leggi Regione ed enti superiori)». L’emergenza sociale, i nuovi poveri, è stato il problema sottolineato per primo da Prade, che sembra lo ritenga tra i primi a dover essere affrontato nella sua prossima eventuale legislatura.
«Del federalismo non se ne parla più, ma bisogna compensare con entusiasmo e passione», ha proseguito. Parole di apprezzamento però sono andate in ogni caso al governo Monti e alla sua opera e anche alla speranza che la Lega ritorni a essere forza di Governo: «Quando si tornerà al voto spero che sarà partecipe se no il Paese si impoverisce». Sulle possibili alleanze, e i grattacapi alla leadership del Pdl portati da Carbogno e dalla lista-movimento “Belluno protagonista”, Prade si è mostrato cautamente ottimista: «Speriamo in una ricomposizione del quadro della coalizione».
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