Elezioni provinciali pronto il “listone” fra mille incognite

Rinnovato l’accordo istituzionale, anche con gli agordini Oggi si presenta uno degli outsider, l’altro è la lista del Bard
Di Alessia Forzin

BELLUNO. È pronta la lista dei sindaci. I tempi stringono, entro domani alle 12 vanno depositate a Palazzo Piloni le liste per il rinnovo del consiglio provinciale, e gli ultimi giorni sono stati febbrili. I primi cittadini si sono incontrati e telefonati a lungo, per riempire tutte le caselle del modulo. In realtà ne manca ancora una: gli Agordini non hanno ancora deciso se mettere due candidati in lista oppure uno solo (in quel caso sarebbe Leandro Grones, sindaco di Livinallongo). Altrimenti il decimo posto potrebbe anche vedere l’ingresso di un sindaco o consigliere dell’Alpago, per garantire quella rappresentanza territoriale che era stata alla base dell’accordo istituzionale fatto due anni fa.

Accordo che portò al listone unico, trasversale, con amministratori di centrodestra e di centrosinistra. E che ha rischiato di saltare, nei giorni scorsi, a causa delle frizioni fra la vallata agordina e il resto della provincia, ma che si è rinnovato ad una condizione: che dopo le elezioni della prossima primavera, che coinvolgono anche Belluno e Feltre, si faccia una verifica politica per vedere se ci sono ancora le condizioni per governare. Altrimenti i consiglieri eletti nel listone dei sindaci si dimetteranno in blocco. E se saranno il 50 per cento più uno (cioè sei) si dovrà tornare al voto.

Ora, però, c’è un’elezione da affrontare. È in programma l’8 gennaio. Sono chiamati a votare solo i sindaci e i consiglieri comunali in carica, 690 persone. E le incognite sono tante, anche perché in corsa ci sono ben tre liste. Una si presenterà già oggi.

Il listone. L’accordo si è chiuso nelle ultime ore. Belluno ha ottenuto due candidati in lista, saranno il sindaco Jacopo Massaro e il consigliere di minoranza Mirco Costa. A Feltre torna Ezio Lise, che pure aveva spergiurato di voler lasciare il posto a qualcun altro. Il suo Comune gli ha rinnovato la fiducia e lui ha accettato. Confermati poi i sindaci di Longarone, Roberto Padrin, Ponte nelle Alpi Paolo Vendramini, Perarolo Pierluigi Svaluto Ferro e Alano Serenella Bogana. La Valbelluna ha espresso un nome in sostituzione di Stefano Deon: è quello di Lillo Trinceri, di Trichiana. Resta da capire quanti candidati metterà in lista la vallata agordina. La presenza delle altre due liste preoccupa, perché non si riesce a capire quanti posti riusciranno ad ottenere in consiglio. E a quel punto bisogna capire chi “sacrificare”. Tanto più alla luce del fatto che i voti valgono in maniera diversa a seconda del Comune da cui provengono.

I pesi. Il voto di un consigliere di Feltre o del sindaco vale 592 punti, a Belluno 528 punti. Sono i voti che fanno più gola e che avrebbero permesso a questi due Comuni, se lo avessero voluto (il rischio c’è stato) di fare una lista da soli. Nei Comuni con popolazione fra 5.001 e 10 mila abitanti (Sedico, Ponte nelle Alpi, Longarone, Alpago, Santa Giustina, Mel, Limana - anche Cortina ma non vota perché commissariata) il voto pesa 264 punti. Nei Comuni con popolazione fra 3.001 e 5 mila abitanti il voto vale 175 punti, in quelli con meno di tremila abitanti appena 65 punti.

Sono in questa fascia tutti i Comuni agordini (tranne Agordo), quelli del Comelico e gran parte di quelli del Cadore. Terre in cui “pesca” il Bard, una delle altre due liste in gioco.

Gli outsider. Ivan Minella è il capolista per il Bard, che si presenta con la lista “Sindaci e consiglieri per l’autonomia”. Fra i candidati è dato per certo anche Fulvio Valt, consigliere provinciale uscente e membro del consiglio di Falcade. Infine c’è la lista “Per le autostrade del futuro”, che ha al suo interno Renata Dal Farra (consigliere di minoranza a Limana) e che si presenta oggi alla stampa. Bruciando tutti sul tempo.

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