Elezioni regionali, respinto il ricorso Buzzo
BELLUNO. La battaglia è persa, la guerra però potrebbe essere ancora lunga. Il tribunale amministrativo regionale del Veneto ieri ha respinto il ricorso presentato da alcuni candidati al consiglio regionale che inizialmente erano stati indicati, secondo le proiezioni dei risultati elettorali, come consiglieri regionali. Tra questi anche Alessandra Buzzo, sindaco di Santo Stefano di Cadore, che correva con l’appoggio del Bard in una lista civica a supporto di Alessandra Moretti.
Una nuova interpretazione della legge regionale, però, aveva stravolto la composizione del consiglio, dove era entrato Franco Roccon candidato in una lista a sostegno di Luca Zaia. Ma anche per lui il sogno di entrare a palazzo Ferro-Fini è durato poco: oggi in consiglio regionale siede il leghista Franco Gidoni.
«Ancora non sappiamo nulla sulle motivazioni della sentenza» spiega Buzzo, «dovremo attendere una decina di giorni. Intanto prendo atto della decisione, ci tengo a rinnovare i ringraziamenti a chi ci ha sostenuto moralmente ed economicamente. La vita è fatta di battaglie e vanno combattute e noi ogni giorno portiamo avanti la nostra per il territorio. Grazie in particolar modo ai giovani del Bard che ci hanno sostenuto».
Andrea Bona ribadisce che non è detta l’ultima parola: «Pensiamo che il nostro ricorso sia perfettamente fondato, non si cambiano le regole in corsa. Per questo valuteremo, una volta lette le motivazioni, se rivolgerci al Consiglio di Stato».
Alessandra Buzzo potrebbe non essere l’unica a tentare la strada di Roma: anche Franco Roccon, che per alcuni giorni è stato formalmente nominato consigliere regionale, ci sta pensando. «Ho tempo fino a fine mese per farlo, dato che il mio ricorso è stato respinto ad ottobre. Sono in attesa anche io di capire quali siano le motivazioni dei giudici relativamente al ricorso presentato dalla Buzzo e dagli altri candidati».
Una sconfitta, quella sul piano giuridico, che per il Bard ha significato anche un momento di crescita sul piano del consenso. «Siamo fiduciosi, la gente ci ha sempre aiutato e anche per le nuove sfide continueremo a chiedere l’aiuto dei belluesi» continua Bona, «la lotteria con la quale abbiamo finanziato il ricorso ha venduto 11 mila biglietti, ci è costata molto la pubblicazione di alcuni atti ma per il futuro sappiamo di poter contare sui bellunesi». (v.v.)
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