Elicotteri e droni sul Nevegal ma il podista non si trova
Soccorritori e amici lo cercano da venerdì. Ma fino a ieri sera nessun segnale di Riccardo Tacconi. Il 58enne turista milanese, che venerdì mattina era uscito da solo dalla casa delle vacanze all’Alpe in Fiore per farsi una corsetta e aveva appuntamento con i familiari nella zona del Visentin, non si trova. Un’ottantina di professionisti continua a perlustrare il colle del Nevegal, centimetro per centimetro. A chi lo fa di mestiere si sono aggiunte diverse persone arrivate in auto dal capoluogo lombardo, dopo aver letto su Facebook il grido d’aiuto della famiglia.
In un buon numero, ieri mattina si sono fatti consegnare una cartina della zona dal Soccorso alpino o dai vigili del fuoco o ancora dalla Guardia di finanza e si è messa a cercare, naturalmente nelle aree meno difficili, come il piazzale, il santuario e Pian Longhi. In quelle più critiche, è stato messo in campo tutto quello che si poteva usare. L’elicottero Falco del 118 e quello dei pompieri Drago 81 arrivato da Tessera hanno girato a lungo intorno al campo base allestito nel parcheggio dell’Alpe, vicino all’abitazione di Tacconi. E poi i cani del Cnsas e quelli molecolari dei carabinieri. Finora niente e il tempo gioca sempre più contro.
I venti vigili iniziali sono scesi di numero, ma non si sono fermati nemmeno nel corso della notte, garantendo un impegno 24 ore su 24. Gli altri riprendono stamattina la terza giornata di ricerche. Non ci sono nemmeno segnalazioni sulle quali lavorare, tranne quella che venerdì mattina dava Tacconi nei dintorni della frazione di Cirvoi. Un presunto avvistamento, che non ha avuto alcun seguito.
L’uomo sta trascorrendo alcuni giorni di vacanza in Nevegal e verso le 11 di venerdì è uscito per andare a correre. Non aveva con sé il telefonino, ma avrebbe dovuto rientrare dopo un’ora e mezza, perché c’era un appuntamento sul Visentin per pranzo. L’allarme è scattato nel pomeriggio e si è messa in moto la collaudata macchina dei soccorsi. Si è cominciato a cercare un uomo, che è difficile non notare: è alto 1,94, ha un fisico atletico e i capelli brizzolati. Porta occhiali da vista e, quando è uscito, indossava un pile rosso, pantaloni neri aderenti, scarpe verde fluo e cappellino, scaldacollo e guanti pure neri.
In un primo momento, le squadre hanno setacciato l’area da Quantin alle Ronce, intorno al piazzale del Nevegal e nella Valle di San Mamante. Dopo la segnalazione di Cirvoi, le ricerche si sono spostate verso ovest, coinvolgendo la Val Cicogna e la Val de l’Art. I vigili del fuoco hanno fatto decollare anche dei droni con telecamera a infrarossi, cioè apparecchiature in grado di rilevare la presenza di fonti di calore, compreso un corpo umano, naturalmente in vita. Fino a ieri sera è stato tutto inutile e non è che si potesse chiedere più di così a chi ha passeggiato, con la speranza di trovare almeno una traccia utile.
Le ricerche riprendono stamattina, al massimo delle forze disponibili, a due e quattro gambe. Non si esclude nulla, certo la temperatura è molto rigida, soprattutto nelle ore notturne e meno male che non ci sono stati avvistamenti di animali selvatici potenzialmente aggressivi. —
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