Elicotteri in montagna insorgono gli ambientalisti
CORTINA. «Vergogna». È l’unica parola del vocabolario che Mountain Wilderness e Cipra riescono a sfogliare commentando il spettacolare volo in elicottero da Fiames al rifugio Ra Valles per la Frangivento Asfanè, la supercar elettrica firmata dal giovane designer bellunese Giorgio Pirolo.
«È quanto di peggio la cultura della montagna possa esprimere», taglia corto Luigi Casanova, portavoce di entrambe le associazioni ambientaliste. «Adesso ci aspettiamo che la Fondazione Dolomiti Unesco dica chiaramente se è questa la cultura delle terre alte che intende promuovere e che, qualora non condivida, lo dica chiaramente», aggiunge Casanova, «anche per evitare che la campagna promozionale dei Mondiali di sci 2021 si trasformi nella passerella dei disvalori della montagna, a partire, guarda caso, dall’abuso che si fa dell’uso dell’elicottero».
Gli ambientalisti ricordano la Carta di Cortina sottoscritta dal ministero dell’Ambiente, dal Comune e dalla Fondazione Cortina 2021. «Si rendono conto, questi enti», provoca Casanova, «che è carta straccia quanto hanno convenuto se già 5 anni prima dell’evento permettono queste provocazioni?».
L’elicottero, quindi, è sotto processo. E lo sono pure le motoslitte. Ma a Cortina l’uso dell’elicottero è permesso, al di là delle esigenze dell’emergenza e del lavoro. Come lo è in altri Comuni. A Canazei, ad esempio, dove recentemente sono state portate sul ghiacciaio della Marmolada delle modelle per una sfilata.
Da tempo, invece, la società Funivie Marmolada ha rinunciato, insieme a Rocca Pietore, all’eliski, convenendo con gli ambientalisti che quest’abuso sarebbe risultato negativo per il circo bianco.
Ed ecco che arriva un’iniziativa del parlamentare Pd Ermete Realacci, presidente della commissione Ambiente.Sull’onda lunga della delibera del 30 novembre del Comune di Balme (TO) che vieta «qualsiasi tipologia di accesso e di fruizione motorizzata a scopo ludico del proprio territorio, sia estiva, quando preveda la percorrenza di sentieri e piste con motocicli, mezzi fuoristrada e quad, sia nel periodo invernale quando ciò avvenga per mezzo di motoslitte e di elicotteri per il trasporto turistico», Realacci ha presentato un’interrogazione parlamentare per difendere le Alpi e promuovere un turismo responsabile.
La delibera e l’interrogazione parlamentare fanno seguito a una richiesta dell’associazione Mountain Wilderness Italia, strenua oppositrice di questa pratica ritenuta inutile, elitaria e fortemente lesiva dell’ambiente montano.
La richiesta minima è quella di adeguare la legislazione italiana a quella degli altri Paesi alpini. Le attività di eliski sono infatti interdette in Germania, Slovenia, Liechtenstein e Francia. In Austria questa pratica è consentita unicamente nella regione dell’Arlberg, con soltanto due destinazioni. In Svizzera la legge consente l’atterraggio su una quarantina di siti (la maggior parte dei quali situati nel Canton Vallese); tuttavia è recente la notizia che la Confederazione elvetica starebbe per ridurre i voli nella zona del Monte Rosa (una delle più battute) in quanto questo gruppo montuoso è considerato di alto pregio ambientale.
Francesco Dal Mas
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