Eliski, il governo annuncia regole rigide
ROCCA PIETORE. «Le Dolomiti non si trasformeranno in un gigantesco elipark, magari a vantaggio di coloro che arriveranno in aereo a Cortina (speriamo ancora di no) e in treno». È quanto annuncia il parlamentare del Pd Ermete Realacci, a margine dell’illustrazione contro gli abusi con l’elicottero perpetrati in alta montagna, anche sulla Marmolada. Realacci si fa carico, per quanto riguarda la specifica situazione di Belluno, della “Carta di Cortina 2021”, sottoscritta col ministero dell’Ambiente e dei nuovi orientamenti del ministero delle Infrastrutture. «Nella predisposizione della tanto sospirata legge sull’eliski, ci confronteremo approfonditamente con le associazioni Cipra e Mountain Wilderness. Sostanzialmente ci lasceremo guidare da queste organizzazioni e fin da subito chiediamo di poter contare sull’adesione, anzi sul pieno sostegno dei Comuni». Sono i sindaci, infatti, che concedono le autorizzazioni all’uso dell’elicottero in ambito turistico.
Per l’onorevole, l’eliski è una pratica pericolosa per sciare fuoripista poiché utilizza l’elicottero come mezzo di risalita ed è per questo considerata «non adatta alle Alpi per ragioni ambientali» dalla Commissione internazionale per la protezione delle Alpi (Cipra) e vietata o limitata negli altri Paesi europei.
Il ministero delle Infrastrutture rispondendo, oggi, a una interrogazione presentata dai parlamentari Realacci e Borghi, anche su sollecitazione di Beppe Leyduan, Carlo Alberto Pinelli, Mountain Wilderness e Cai, ha annunciato l’intenzione di definire, di concerto con il ministero dell’Ambiente e gli Enti territoriali coinvolti, un rigido sistema regolatorio per l’eliski, in linea con quanto indicato dalla Cipra e con quanto già posto in essere dagli altri paesi alpini europei. Il ministero dei trasporti condivide infatti la necessità di regolamentare con chiarezza e in modo uniforme su tutto il territorio nazionale l'utilizzo dell’eliski, vista la pericolosità di questa pratica per l’uomo e l’ambiente. Usare l’elicottero come mezzo di risalita crea infatti il rischio del possibile distacco di valanghe causato dai rotori o dall’azione degli sciatori che, peraltro, non testano la compattezza della neve durante la salita ignorando così le condizioni dei pendii che si accingono a percorrere. L’eliski è poi fonte di un forte inquinamento acustico che disturba la fauna alpina in un periodo dell’anno in cui diverse specie sono già messe a dura prova dai rigori del clima.
«Usare l’elicottero come mezzo di risalita - dichiara Realacci - crea il rischio del possibile distacco di valanghe causato dai rotori o dall’azione degli sciatori che, peraltro, non testano la compattezza della neve durante la salita, ignorando così le condizioni dei pendii che si accingono a percorrere. Regolamentare in modo rigoroso questa pratica - conclude - significa garantire maggiore sicurezza alle persone e permette di puntare su un turismo più sostenibile e sempre più attrattivo per il futuro».
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