Eliski sull’Antelao: ok dal Comune ma con prescrizioni
CALALZO. Parte l’eliski sull’Antelao. Dopo l’avvio positivo dell’iniziativa a Cortina, anche al Comune di Calalzo è arrivata la richiesta, da parte delle Guide alpine 3 Cime di Lavaredo, di attivare a fini turistici la pratica dello sci fuoripista. In poche parole, sarà utilizzato l’elicottero come mezzo di risalita sul ghiacciaio superiore e inferiore dell’Antelao e sul vallone esposto a nord che scende fino alla Val d’Oten.
La richiesta ha trovato l’appoggio dell’amministrazione comunale, che ancora il 30 dicembre scorso ha emanato la delibera in cui si fissano alcuni criteri per poter effettuare questo tipo di attività.
La domanda aveva già avuto il parere favorevole dal Collegio regionale veneto delle guide alpine-maestri di alpinismo di Cortina, dopo il tavolo di confronto con il Soccorso alpino e il Cai Veneto.
L’attività avrebbe dovuto iniziare il 10 gennaio scorso, ma viste le copiose nevicate che non consentono di garantire standard di sicurezza adeguati, ancora non è partita.
«Quella dell’eliski è una pratica che nelle Alpi occidentali si fa da anni», precisa Alex Pivirotto, delle guide alpine 3 Cime di Lavaredo, «e che qui si potrà effettuare se solo vengono rispettati alcuni criteri. L’attività, ad esempio, è esclusa nelle giornate di sabato e domenica e durante le festività natalizie; è permessa solo per un massimo di tre giorni a settimana, a scelta della società di elitrasporto o delle guide, e l’orario sarà limitato dalle 7 alle 12; non potranno essere portate più di 12 persone al giorno (divise in tre viaggi) e la società di elicotteri potrà operare solo con la presenza della guida alpina a bordo».
«L’attività», sottolinea Pivirotto, «sarà eseguita principalmente su prenotazione. Avremmo già delle richieste, ma per le condizioni meteo non ci è stato possibile volare in sicurezza. Non si partirà dalla cime dell’Antelao, ma dai valloni e gli sciatori avranno a disposizione 1300 metri di pista di discesa con una splendida vista», precisa la guida alpina, che aggiunge: «Si tratta di un’attività che svogliamo soltanto in condizioni di massima sicurezza. Il giorno prima di partire, assieme ad altri colleghi, andremo personalmente a verificare le condizioni del tracciato: solo se saranno rispettati i criteri di sicurezza, si potranno effettuare i voli e le discese. I clienti dovranno essere muniti di Arva, sonda e richiediamo anche l’airbag che permette di galleggiare in caso di valanga. Inoltre dovranno essere abili sciatori: questa abilità sarà appurata direttamente da noi, prima di portare il soggetto in quota».
Pratiche che vengono effettuate in sicurezza e sempre e solo costantemente in presenza delle guide alpine. «Si tratta di un’attività costosa, comunque. Si parla di una media di 350 euro», conclude Pivirotto.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi