Emergenza francobolli: congelato lo sciopero dei tabaccai
BELLUNO. Il gran ballo dei bolli. Almeno per il momento, i tabaccai bellunesi non faranno sciopero contro Poste italiane per la carestia di francobolli. Soprattutto quelli da 70 centesimi, che servirebbero ad affrancare lettere e cartoline, ma non ci sono ancora. Congelato. La delegazione della Fit provinciale guidata dal presidente Flavio Soppelsa è tornata dalla riunione veneziana con la rassicurazione che la situazione migliorerà e anche con la necessaria velocità.
Il problema riguarda soprattutto i negozi della città, che hanno una clientela indubbiamente più numerosa, rispetto a quella delle altre zone della provincia e magari possono servirsi all’ufficio postale centrale di piazza Castello. La raccomandazione che hanno ricevuto è quella di ordinare i bolli via fax, in questo modo dovrebbero riuscire ad averli entro quattro o cinque giorni, al massimo. Qualcuno aveva sperimentato l’ordinazione on line e quello che era sembrato il metodo più veloce in assoluto si era trasformato in un’attesa di addirittura quindici giorni.
Poste italiane si è impegnata a rifornire i tabaccai, per quanto possibile, detto che l’aumento di cinque centesimi sull’affrancatura è stato trascritto sulla Gazzetta ufficiale a metà dicembre e ormai è quasi la metà di aprile. Quattro mesi, per essere al punto di partenza e senza la certezza di poter accontentare non solo il cliente, ma in particolare il turista, che ha bisogno d’inviare i suoi saluti da chissà dove. L’unica zona della provincia in cui non va malissimo sarebbe il Cadore, disagi altrove. (g.s.)
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