Emergenze sanitarie i volontari di Falcade ci mettono una toppa

FALCADE. «La questione è critica dappertutto, ma cercheremo di risolverla con una massiccia campagna di sensibilizzazione». Dopo il grido di allarme, lanciato la settimana scorsa da Falcade, dove la Croce Verde locale ha esplicitato tutte le sue difficoltà nel garantire i soccorsi h24, ieri mattina a Belluno, in sede Usl 1, il vertice per affrontare il problema. Presenti i rappresentanti dell'economato e della direzione generale dell'Usl, il presidente della Croce Verde Val Biois, Stefano Murer, e il collega del Coordinamento Volontari Ambulanze Agordino-Zoldano, Felice Gaiardo.
La sintesi è questa: per ora mettiamo una toppa, ma è urgente un intervento risolutivo, perché altrimenti rischia davvero di saltare tutto. «Abbiamo fatto un ragionamento sulla situazione che è molto critica per tutto l'Agordino e Zoldo», dice Felice Gaiardo, «la mancanza di volontari è sentita da tutte le associazioni. Abbiamo esposto alla direzione generale tutte le nostre preoccupazioni sul futuro in generale e sulle attività di soccorso, spiegando che il nostro impegno è sempre massimo e di massimo livello, ma la regressione della disponibilità di tempo per il mondo del volontariato è una piaga consistente che non si può ignorare». Questo il motivo che aveva spinto il presidente della Croce Verde Val Biois ad annunciare che la sua associazione non avrebbe firmato una nuova convenzione h24, ma avrebbe garantito la copertura totale del servizio solo venerdì, sabato e domenica. Negli altri giorni solo di notte.
«Falcade ha dato disponibilità a risolvere i problemi», spiega Gaiardo, «si darà da fare per rimettere a posto le cose. Dopo i ragionamenti di ieri abbiamo trovato delle soluzioni che ci consentiranno di arrivare alla firma della convenzione».
Chi però pensa che questa sia anche la soluzione del problema, si sbaglia di grosso. La garanzia di un soccorso h24 in Agordino e a Zoldo non è più una certezza. Per farla tornare ad essere tale occorre lavorare. «Tutto il mondo del volontariato ha grosse difficoltà», sottolinea Gaiardo, «nello specifico il nostro è aggravato dal fatto che ci sono obblighi aggiuntivi legati a corsi che, pur essendo importanti, risultano creare un impegno aggiuntivo. L'intenzione è di partire in tempi rapidi con una campagna che coinvolga enti e autorità per sensibilizzare l'anima del volontariato e cercare di attenuare questa situazione così grave. Coinvolgerà non solo le associazioni del coordinamento, ma tutte quelle della provincia. Abbiamo continui e intensi contatti con Val Belluna Emergenze e con Eva Alpago con cui abbiamo condiviso gli innumerevoli problemi di gestione, sempre riconducibili a difficoltà di copertura turni».
Gianni Santomaso
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