Emirati Arabi, l’Ascom difende gli albergatori
BELLUNO. La delusione c'è, ma l'Ascom guarda avanti. Non aver concretizzato un’operazione, quella del ritiro della nazionale di calcio degli Emirati Arabi, che avrebbe portato lustro e ricchezza a Belluno, «non deve far cadere nella polemica», spiega l'associazione. Anzi, bisogna guardare avanti e «lavorare assieme per il futuro».
La nazionale degli Emirati Arabi aveva individuato il capoluogo dolomitico come il luogo ideale in cui fare il ritiro estivo. Allo staff che aveva visitato il polisportivo e gli alberghi era piaciuto tutto. C’erano anche le date: 10-24 luglio. Ma proprio la mancanza di posti letto in un'unica struttura ha portato la squadra a scegliere un'altra destinazione, in Spagna.
Un problema cronico, quello della ricettività in città, ma l'Ascom difende gli imprenditori bellunesi: «Innanzitutto il periodo per questo genere di iniziative è già piuttosto avanzato e l’opportunità che si è presentata è andata a collidere, purtroppo, con impegni già assunti e che era difficile ridefinire in un intervallo di tempo brevissimo, creando una rete di interrelazioni professionali», continua la nota dell'associazione.
«Inoltre non possiamo non constatare lo sforzo prodotto in questi anni da diversi imprenditori nel settore alberghiero, che hanno investito parecchie risorse in controtendenza rispetto al mercato».
Tutti fattori da considerare, per l'Ascom, che va oltre la delusione: «C’è invece da sperare di potersi rimettere al lavoro per il prossimo anno», conclude la nota. «Ripartiamo da qui: dal ringraziare quanti hanno provato a portare al successo una iniziativa di spicco (Anna Bortoluzzi, che aveva trovato l'aggancio e gestito tutta l'operazione, il Comune avrebbe garantito il polisportivo gratuitamente al team degli Emirati Arabi, ndr) e dal proposito di cercare di aprire una strada per il futuro».
Alessia Forzin
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