Enel, dal 2016 un salasso per chi consuma poco
BELLUNO. Anno nuovo vita nuova, dice un proverbio. Ed è quello che accadrà anche sul fronte dell’energia elettrica. Infatti, partirà proprio dal primo gennaio 2016 la riforma dell’elettricità: Enel ha deciso nel giro di due anni di cambiare radicalmente il proprio sistema di conteggio dei costi. Una riforma che dovrà concludersi entro il 2018, ma che per le associazioni dei consumatori presenta più ombre che luci. La preoccupazione è che così l’aumento della spesa potrà sfiorare gli 80 euro annui.
La riforma. L’Autorità per l’energia elettrica precisa che questa riforma servirà per mettere la parola «fine all’extra costo per i consumi efficienti, per garantire una maggiore semplicità ed equità tra consumatori, ed infine per rendere più trasparente la bolletta, pagando più equamente i costi dei servizi di rete». Al sistema a scaglioni attuale con costi differenziati, si passerà a quello per cui la tariffa di rete (costi pagati per la trasmissione, la distribuzione e la misura del’energia elettrica) e la tariffa per gli oneri di sistema (cioè i costi per sostenere attività di interesse generale per il sistema elettrico) andranno a costituire oltre il 40% della bolletta e saranno uguali per tutti e per ogni livello di consumo. Questo significa che tutti partiranno da una base uguale e su questo si insinuerà il consumo del singolo utente. Così chi consuma poco si troverà penalizzato rispetto a chi consuma di più.
Inoltre, saranno previsti dei bonus di sconti per le famiglie numerose e una sorta di ammortizzatore per chi è in difficoltà. Con il bonus lo sconto sulla bolletta passerà dall’attuale 20% al 35% della spesa, ampliando la platea che ne ha bisogno. La spesa sarà più incentrata sulla potenza che sul reale consumo. Saranno, inoltre, introdotti vari livelli di potenza così da aumentare la possibilità per il cliente di scegliere quello ottimale per le proprie esigenze.
I consumatori. Le associazioni di consumatori si oppongono a questo modello che «va a scardinare il modello della tariffa progressiva, per cui a consumi eccessivi corrispondevano un aumento dei costi», dice Federconsumatori. «La riforma proposta dall'Autorità, eliminando la progressività degli oneri di rete e di sistema e con lo spostamento degli oneri dalla componente variabile a quella fissa, riduce drasticamente la convenienza al contenimento dei consumi, all'efficienza energetica e all'autoconsumo da fonti rinnovabili. Paradossalmente, verrà premiato chi consuma di più, perché gli oneri di rete sarebbero pagati in ogni caso, indipendentemente dal consumo stesso. Proprio la Commissione Europea ha evidenziato che le modifiche nelle strutture tariffarie devono assicurare la convenienza economica degli interventi di efficienza energetica e di autoconsumo. Senza contare l’impatto degli aumenti sulle famiglie. E con ciò, anche il bonus energia seppur rivisto, è una magra consolazione».
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