En&En, disco rosso alla centralina lungo il ru d’Ortiè
CORTINA. E' arrivata lunedì sera in Comune la comunicazione della Regione Veneto che respinge la domanda di En&En di realizzare una centralina idroelettrica in val d'Ortiè, sull'omonimo torrente che scende alle pendici della Croda da Lago sino ad immettersi nel Boite.
Un piccolo torrente, molto impetuoso, caratteristico della zona. Una notizia vista come una vittoria dall'amministrazione comunale.
«Siamo soddisfatti», spiega il vice sindaco e assessore all'Ambiente, Enrico Pompanin, «in quanto ci eravamo opposti nelle sedi opportune a questo progetto. Aver ottenuto un diniego dopo la prima conferenza di servizi istruttoria è sicuramente un segnale importante che fa capire che il progetto non vedrà la luce. Ora la ditta ha dieci giorni di tempo per presentare eventuali osservazioni e, in quel caso, vedremo di contro dedurle; ma, essendoci un parere negativo anche da parte dei Beni Ambientali, non credo proprio che ci siano speranze. Il territorio per ora è salvo. E' una bella vittoria in quanto la proceduta è stata fermata ancora in fase di conferenza di servizi; e questo non accade molto spesso».
L'idea di En&En di realizzare una centralina sul ru d'Ortiè è datata. Il primo progetto fu presentato in Regione nel 2007; poi fu più volte integrato, ma non si è mai arrivati ad avere una documentazione completa com'è emerso nella conferenza di servizi che si è tenuta a Venezia il 21 giugno.
A maggio del 2011 ci fu anche un sopralluogo sulla zona dove En&En intendeva realizzare l'impianto. Il progetto prevedeva che l'opera di presa d'acqua fosse realizzata a 1.350 metri di altitudine e la restituzione a 1.075 metri, poco prima dell'imbocco del torrente nel Boite. La potenza preventivata di energia che ne sarebbe derivata era di 388 Chilowatt all'ora.
«Come amministrazione comunale», sottolinea Pompanin, «abbiamo espresso parere negativo fin da subito. E' impensabile infatti realizzare una centralina di queste dimensioni in val d'Ortiè, che tra l'altro è un'area tutelata, inserita dalla Regione nella Rete Natura 2000. E' un ambito dal forte valore ambientale e paesaggistico, sicuramente da preservare e non da sfruttare. In conferenza dei servizi, a Venezia, in rappresentanza del Comune sono andato io e ho espresso la nostra contrarietà. In sostanza, questo è un progetto sbagliato nel posto sbagliato, come poi hanno sottolineato anche i Beni Ambientali».
Contrario, infatti, in sede di conferenza di servizi, si è detto anche l'architetto Edi Pezzetta, della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio. Un parere che ha avuto il suo peso. Tanto che lunedì sera è arrivata la comunicazione di diniego della domanda di realizzare l'impianto sul territorio ampezzano. E' una prima vittoria alla quale si spera seguano anche altre. La giunta ampezzana ha infatti espresso parere contrario anche ai progetti presentati d avarie ditte esterne sul torrente Boite, sul ru Bosco e sul ru Federa.
Alessandra Segafreddo
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi