«Entro l’anno le prime unioni civili»
FELTRE. Città arcobaleno. Feltre si conferma Comune delle pari opportunità preparandosi a celebrare entro la fine dell’anno i primi matrimoni gay, dopo l’approvazione della legge Cirinnà sulle unioni civili tra persone dello stesso sesso.
È un nuovo inizio anche per un Comune come Feltre che ha già varato il registro sulle coppie di fatto. Nel frattempo la legge ha fatto un passo avanti - ma sarebbe meglio dire un salto storico - colmando un vuoto normativo diventato oggetto di tante battaglie per il riconoscimento dei diritti.
«Entro l’anno verranno già celebrate le prime unioni civili. In Italia non ne sono state fatte tantissime e a Feltre saremo tra i primi», dice il vicesindaco e assessore alle pari opportunità Sabrina Bellumat. «Sicuramente si farà, anche per il percorso che è stato fatto». Chi vuole fare domanda si rivolge al municipio, presentando richiesta di riconoscimento dell’unione civile. Per questo ci vogliono almeno quindici giorni di attesa, soprattutto se non si è cittadini feltrini. Dopo di che viene fissata una data e la documentazione è gestita dal servizio anagrafe, che sulla base dei modelli ministeriali cura tutti gli adempimenti.
Da definire solamente dove saranno celebrati i matrimoni. Normalmente il Comune mette a disposizione il teatro, la sala degli Stemmi e la sala giunta in base alle preferenze della coppia. Presenzierà l’ufficiale dello stato civile, cioè il sindaco o un suo delegato.
Il riconoscimento dei diritti per le coppie dello stesso sesso è uno cavalli di battaglia per le pari opportunità, ma non l’unico. La commissione interna all’amministrazione comunale, che la sostiene con un piccolo contributo annuale, ha realizzato infatti varie iniziative di sensibilizzazione (una-due al mese di media) e sono stati aperti dei servizi, tra cui spicca lo sportello antiviolenza, attivato a febbraio e al quale si sono rivolte ventidue donne. Feltre è diventata un punto di riferimento per la promozione della cultura delle pari opportunità ed è stata istituzionalizzata anche una rete, con l’Usl in prima fila su temi come le dipendenze e la violenza contro le donne, inserita in un progetto di prevenzione nelle scuole superiori.
Lo sottolinea la presidente della commissione pari opportunità Michela Marchet, che rilancia: «Stiamo valutando di far diventare lo sportello un punto di orientamento su tematiche specifiche, non più con un’apertura fissa generica, ma con un contatto via e-mail (ed eventualmente una cassetta delle lettere) attraverso cui analizzare la domanda per organizzare l’incontro dove dare la risposta».
Raffaele Scottini
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