«Episodi intollerabili i ragazzi saranno puniti»
VENEZIA. «Puniremo probabilmente i tre studenti che hanno copiato il compito, ricevendo aiuti dall’esterno, con la sospensione da una o due sessioni d’esame, per dare un segnale forte, perché episodi di questo tipo non si ripetano. Questi comportamenti, assolutamente non tollerabili, sono contrari ai principi fondamentali della Carta dei diritti e doveri degli studenti e del Codice etico dell'ateneo. Ca' Foscari, pur nella convinzione che si tratti di episodi isolati, continuerà ad attivare tutte le misure possibili per impedire che si ripetano e sanzionerà gli studenti responsabili secondo le proprie norme disciplinari, a tutela della serietà e del prestigio dei corsi di studio. La tendenza dei ragazzi a copiare magari da un vicino di banco è un fatto naturale, ma è la prima volta che veniamo a conoscenza di una situazione come questa, in cui qualcuno, dall’esterno, suggerisce le soluzioni agli studenti impegnati nella prova».
Il rettore Michele Bugliesi - con al suo fianco il direttore del Dipartimento di Economia Monica Billio, che per prima si è accorta dell’imbroglio, ieri a Ca’ Foscari - è netto nel condannare l’accaduto, consapevole anche delle non positive ricadute d’immagine per l’ateneo, a pochi giorni dall’inaugurazione del nuovo anno accademico.
«La prima cosa che gli studenti sono tenuti a fare prima di un esame» spiegano Bugliesi e Billio «è quella di lasciare borse e zaini, anche con cellulari, smartphone e altri dispositivi elettronici che non possono utilizzare. Certo non possiamo perquisirli e se qualcuno porta con sé uno smartphone in più, può anche sfuggire ai controlli. Non è neanche possibile controllarli costantemente in ogni momento dell’esame, ma siamo comunque in grado, come in questo caso, di verificare se copiano e di punirli anche per rispetto agli altri ragazzi che hanno svolto correttamente la prova».
Per questo nei confronti dei tre ragazzi del terzo anno non si adotterà il semplice richiamo o la sospensione - misure disciplinari possibili - ma si andrà direttamente alla più pesante, che comporta l’impossibilità di sostenere esami per tre o sei mesi. Questo episodio come la punta dell’iceberg di altre irregolarità? «Non crediamo proprio» risponde Bugliesi «perché non ne siamo mai venuti a conoscenza, ma abbiamo, come in questo caso, la possibilità di accorgercene. Lasciamo adesso che sia la Procura a fare le sue indagini e a individuare gli eventuali responsabili esterni dell’imbroglio. Per il momento il nostro esposto e quello del docente che l’ha presentato a suo nome sono contro ignoti. Il problema adesso è trovarli. In ogni caso un episodio come questo non deve avere alcuna ricaduta sull’immagine di Ca’ Foscari e della quasi totalità dei suoi studenti che fanno seriamente il proprio lavoro».
Ca’ Foscari si è già attrezzata da tempo con un software antiplagio che lavora cercando corrispondenze tra la tesi dello studente e tutte le risorse bibliografiche disponibili on line, da Google Books agli archivi storici. Scompone la tesi in diversi pezzi e poi procede attraverso parole chiave. Il primo effetto è stato quello dissuasivo. Quando l’ateneo si è accorto che gli studenti copiavano dal web, ha scovato un paio di società operanti a livello globale che fornivano questo servizio e una americana. Il numero di “copioni” è crollato.
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi