Equitalia, la polvere nella lettera non era pericolosa

L’istituto Zooprofilattico delle Venezie ha concluso le analisi: non sono stati rilevati agenti patogeni

BELLUNO. Non c’erano sostanze pericolose nella polvere rinvenuta in una busta recapitata nella sede di Equitalia la scorsa settimana. L’istituto Zooprofilattico delle Venezie ha concluso le analisi e non ha rinvenuto alcun agente patogeno nella polvere. I dipendenti tirano dunque un sospiro di sollievo, anche se la preoccupazione rimane alta: «Non siamo tranquilli nello svolgimento delle nostre attività», spiega Erika Cervo, della rsa Cigl dell’ufficio di via Vittorio Veneto. «Per fortuna non c’era nulla di nocivo nella polvere, ma la preoccupazione c’è».

Il protocollo per la ricezione della posta a Equitalia è rigido: «Quando arriva una lettera indirizzata al nostro ufficio alle Poste, viene inserita in una busta sigillata e inviata a Padova, dove viene analizzata ai raggi x», continua Erika Cervo. «Poi quando noi apriamo la corrispondenza lo facciamo indossando guanti e mascherina». Precauzioni dovute, considerando che non è raro che a Equitalia arrivino minacce e buste sospette.

L’ultimo caso, a Belluno, risale a giovedì scorso. Fra la corrispondenza è stata trovata una busta con dentro della polvere di un colore simile alla ruggine. È stato subito attivato il protocollo anticontaminazione. I vigili del fuoco hanno recuperato la busta e l’hanno inviata inizialmente a Venezia per le analisi. Poi il campione è stato inoltrato all’istituto Zooprofilattico. I tecnici del laboratorio hanno inviato i dati, dai quali si evince la non presenza di agenti patogeni, alla Questura di Belluno, che a sua volta li ha inviati in Procura.

Non si esclude vengano disposte ulteriori analisi, per capire quale sostanza fosse contenuta nella polvere, ma al momento la certezza è che non si tratta di qualcosa di pericoloso per le persone che ne sono entrate in contatto.

Alessia Forzin

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