Equitalia, polvere nella busta, due all'ospedale
BELLUNO. Attacco a Equitalia. Busta sospetta, ieri mattina, agli sportelli della sede in via Vittorio Veneto: timbro di Verona, mittente un sedicente studio legale di La Spezia, un falso. La polvere accompagnava insulti e minacce.
L’“ondata” di avvertimenti e insolenze via lettera ha colpito anche la sede bellunese, dopo quelle dei giorni scorsi in altre parti d’Italia e per le quali le analisi della polvere hanno dato esito negativo. Le buste erano innocue: niente esplosivo, niente materiale nocivo. Quasi certamente sarà così anche per la polvere di colore marroncino-ruggine che usciva da un lembo del plico recapitato a Equitalia Belluno (che si tratti di esplosivo è già escluso), nel frattempo l’allarme ha prodotto la mobilitazione generale, facendo scattare il protocollo antiantrace: questura, carabinieri, ambulanza, Usl e vigili del fuoco impegnati nella bonifica di luoghi e persone fino al pomeriggio.
Il bilancio: due dipendenti sono finite in ospedale per accertamenti. Lamentavano pizzicorio alla gola e occhi rossi dovuti probabilmente alla contaminazione con la polverina sospetta.
Uffici blindati, chiusi ieri, lo saranno anche oggi e almeno fino a quando non si conosceranno gli esiti delle analisi. La sede non è stata evacuata, così come gli appartamenti ai piani superiori della palazzina che la ospita, ma l’area è stata delimitata e i dipendenti (in organico sono una quindicina) sono rimasti bloccati all’interno in quarantena fino alle 14.30 circa, con gli specialisti dei vigili del fuoco del nucleo Nbcr (nucleare, biologico, chimico, radiologico) che hanno indossato tute e guanti anticontaminazioni e maschere autorespiratori per condurre le procedure. Da Equitalia non si usciva e non si entrava: anche i dipendenti che erano in missione fuori non hanno potuto tornare sul luogo di lavoro; molti gli utenti che non hanno potuto accedere per i servizi e i pagamenti delle cartelle. La questura (sul posto anche la Digos) ha sequestrato il plico (per il quale un artificiere aveva in precedenza escluso la presenza di esplosivo), poi adeguatamente sigillato in contenitori e portato via: già ieri pomeriggio la missiva ha raggiunto i laboratori dei vigili del fuoco per le analisi.
L’allerta “antrace” è scattata a metà mattina: intorno alle 11 a sirene spiegate le pattuglie di polizia e carabinieri, le squadre antibatteriologiche dei vigili del fuoco e anche un’ambulanza del San Martino hanno raggiunto la sede di Equitalia, tra lo stupore generale. Ma sembra che almeno da un’ora, un’ora e mezza la lettera girasse per l’ufficio: il plico avrebbe i timbri postali di Verona, piazza nella quale è stata imbucata, come le altre recapitate in mezza Italia. Nella sede bellunese di Equitalia sarebbe stata portata dal quartier generale di Padova, che smista la posta, secondo organizzazioni interne di routine. Il personale ha notato della strana polvere (di colore ruggine marroncino) uscire da un lembo del plico e s’è allarmato.
Due donne, che secondo fonti Usl non sarebbero direttamente entrate in contatto con la busta, intorno alle 13 sono state portate in ospedale a bordo dell’ambulanza che per tutta la mattina ha stazionato nel parcheggio di Equitalia: accusavano lievi bruciori di gola e sono state trattenute in ospedale.
Al Pronto soccorso del San Martino sono state accolte seguendo le procedure anticontaminazioni batteriologiche e simili: medici e infermieri in tuta si sono occupati dei due casi, che si sono rivelati fortunatamente semplici. Le due dipendenti sono state visitate e trattate da protocollo (docce, cambi di vestiti e via di questo passo), per essere poi dimesse nell’arco di un paio d’ore, quando la sintomatologia accusata è rientrata. Ai colleghi è stato anche consigliato un antibiotico.
Ora si attende l’esito delle analisi, oggi o domani. Da questo nascerà l’inchiesta (il caso è finito in procura): l’ipotesi più probabile è che si apra un fascicolo per procurato allarme. Intanto ieri, sempre dalla sede padovana è stata intercettata analoga busta destinata in Friuli ed è stata subito sequestrata.
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