«Era Lupin a vendermi la cocaina»
ALANO DI PIAVE. “Lupin” vendeva coca. Un grammo costava tra i 50 e i 60 euro e, secondo l’accusa, il dominicano Arcenio Ramirez Rejes gestiva questo commercio illegale soprattutto in un bar di Alano di Piave. Ma ci potevano essere appuntamenti anche altrove, tra la sua abitazione e il parco del Piave. Magari non era della stessa qualità di quella della piazza padovana, ma i clienti sentiti in tribunale come testimoni del pm Gulli sono sicuri di aver comprato della cocaina e hanno riconosciuto il loro fornitore. Perché durante le indagini dell’operazione “Coca & Samba”, l’imputato per detenzione e spaccio di un consistente quantitativo di sostanza stupefacente e difeso dall’avvocato Serrangeli, aveva ammesso lo smercio al massimo di bicarbonato e aspirina polverizzata. Nessuna droga.
La gestrice del bar ha raccontato di averlo visto e di continuare a vederlo spesso. L’ultima volta giusto l’altro ieri. Usciva e rientrava spesso dal locale e molte volte accompagnato, ma è anche vero che fumava, dunque può darsi che fosse anche solo per coltivare questo suo vizio. Due gli assuntori che si sono presentati e hanno deposto, mentre altri che erano stati regolarmente citati non si sono fatti vedere e, non avendo presentato una giustificazione credibile, sono stati sanzionati con 200 euro.
Una ragazza, che adesso è in comunità, ha spiegato che si rivolgeva a “Lupin” tre o quattro volte alla settimana: cinquanta acquisti tra il luglio 2013 e il febbraio dell’anno dopo. Il contatto avveniva per telefono e la dose di cocaina veniva ceduta all’interno di un pacchetto di sigarette. È lei a precisare che la droga di Padova era più buona, ma Fener le era più comoda, anche se Ramirez Rejes la tagliava, pur facendosi pagare 50 euro a dose.
Un uomo era un consumatore molto meno assiduo. Inizialmente si trattava di un rapporto di conoscenza, poi si è passati alle cessioni. Un grammo da 60 euro è stata consegnata sotto una pianta di avocado, per il resto non mancavano le proposte commerciali via sms o whatsapp.
I due carabinieri della stazione di Quero e della Compagnia di Feltre hanno descritto indagini non facili cominciate nel gennaio 2014. Sotto esame nove utenze telefoniche, delle quali cinque saranno intercettate. Nel mese di agosto scatteranno 28 perquisizioni con l’aiuto delle unità cinofile. Sequestrate modiche quantità di stupefacente e materiale considerato interessante. Arcenio Ramirez Rejes è stato individuato come la mente di un’organizzazione di latino-americani ed è finito a processo. Prossima udienza il 22 novembre, alle 11.30.
Gigi Sosso
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