Erbe alte e pantegane: la protesta degli abitanti di via Lungardo

Già fatte delle segnalazioni sia alla Usl che al Comune di Belluno

BELLUNO

Via Lungardo è una delle porte della città, ma in alcuni punti sembra una selva abbandonata. A denunciare il degrado dell’antica via dei Fabbri sono gli abitanti della zona che hanno deciso di organizzare una raccolta di firme per sollecitare l’intervento delle autorità competenti. Il problema è poco visibile da chi transita per via Lungardo, ma chi ci vive conosce bene la situazione di un’area nascosta da grandi alberi e siepi che formano un muro alla vista. Al di là di quella barriera verde, infatti, negli ultimi anni il tempo e soprattutto la cura si sono fermati, favorendo la crescita esponenziale di una colonia dove gatti e ratti convivono pacificamente perché nessuno soffre la fame.
«Un amore per gli animali di facciata», scrivono i firmatari della lettera. «All’interno di quell’oasi c’è una vecchia casa che ospita decine e decine di gatti che convivono con roditori di piccole e grandi dimensioni». Quando si fa sera i topi escono da quei confini e si muovono per il quartiere arrivando nelle case dei vicini e attraversando la strada, dove qualcuno rimane schiacciato dalle macchine.
A rappresentare un problema non sono solo gli animali, ma anche le piante, ormai cresciute a dismisura. «In passato uno di quegli alberi dall’altezza esagerata è caduto sopra un lampione, che a sua volta si è schiantato finendo nel cortile di una casa», scrivono ancora i firmatari nella loro lettera. Fortunatamente non si è fatto male nessuno, ma è un caso, perché in via Lungardo vivono molte famiglie e c’è un grande passaggio, non solo di auto in transito da e per il centro città, ma anche di utenti degli uffici della questura, o delle attività commerciali che si trovano nelle vicinanze.
«Una delle famiglie che vivono vicine a quell’area è costretta a tenere le lampadine accese anche di giorno, perché il muro di piante è così alto da togliere la luce del sole», spigano i residenti.
«Se non ci fossero gli effetti negativi dei ratti che girano ovunque sfiorando e toccando le persone, o la paura di caduta degli alberi, si potrebbe dire che ognuno, nel suo, è padrone di fare ciò che vuole. Ma il caso in questione è diverso, perché quel degrado va oltre i confini della proprietà e forse richiede l’intervento delle istituzioni e non solo delle vaghe promesse», affermano gli abitanti di via Lungardo. «Ci siamo rivolti sia all’ufficio igiene di via Sant’Andrea che all’Usl in via Feltre», spiegano ancora, «ormai più di due anni fa, ma nessuno si è mosso per risolvere il problema. Un mese fa uno di noi ne ha parlato con un assessore comunale, che ha dato la sua parola assicurando che il Comune sarebbe intervenuto, ma da allora non abbiamo avuto alcuna risposta». —
 

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