Eredità Bellencin, alla parrocchia metà dell’ex albergo Miramonti

PEDAVENA. C'è anche la parrocchia nella partita che si gioca attorno dell'eredità Bellencin. Nelle disposizioni testamentarie che le due sorelle hanno lasciato, il patrimonio che si compone di diverse proprietà è stato lasciato alla terza sorella ancora in vita e residente a Udine, con una sola eccezione: il blocco che comprende lo storico Albergo Miramonti lungo viale Vittorio Veneto, la casa a fianco nella quale le due donne hanno vissuto la loro vecchiaia e l'attiguo grande appezzamento di terreno edificabile sono stati ceduti alla sorella al 50 per cento e per l'altro 50 per cento alla parrocchia retta da don Ivano Brambilla.
Il complesso inizialmente messo in vendita come corpo unico, è ora gestito dall'agenzia immobiliare Dolmen che ha provveduto a dividere i lotti. Un affare da poco più di un milione di euro secondo la proprietà. Circa seicentomila euro secondo chi, a suo tempo aveva, presentato un'offerta per tutto il pacchetto con l'idea di trasformare l'edificio ormai fatiscente al suo interno in un hotel a quattro stelle con tanto di area benessere dove eseguire bagni e massaggi sfruttando l’ingrediente più pregiato di cui il paese dispone: la birra prodotta nel vicino stabilimento.
Ma tant'è. L'offerta è stata ritenuta insufficiente e l'operazione è naufragata. Le potenzialità del complesso restano intatte, con i pro e i contro dettati dall'attuale momento di crisi economica con il mercato dell'edilizia praticamente in stallo e le quotazioni degli immobili in picchiata. Secondo l'accordo la trattativa di vendita sarà gestita dalla sorella vivente che poi, una volta effettuata la cessione, dovrà versare metà del ricavato alla parrocchia. L'idea è quella di realizzare delle migliorie strutturali alla Casa delle opere parrocchiali. Questo recitano le volontà delle due donne e che don Ivano sarebbe ben felice di ottemperare creando un luogo ancora più accogliente per le attività della parrocchia.
La storia dell'Albergo Miramonti ha segnato le glorie passate di Pedavena, andando a braccetto con i vecchi fasti della Birreria. Le sorelle Bellencin avevano maturato un'esperienza in Svizzera dov'erano emigrate per un periodo. Una volta rientrate a Pedavena riuscirono a trasformare il Miramonti in un luogo rinomato, frequentato soprattutto dal turismo straniero che utilizzava la struttura delle sorelle Bellencin come base sia per visitare le Dolomiti, sia per fare il tour della pianura veneta e la classica gita a Venezia. Roba d'élite per quei tempi. La loro capacità nel gestire l'albergo e la conoscenza delle linhue straniere le poneva in vantaggio rispetto alla concorrenza. Poi con il passare degli anni e le mutate abitudini in campo turistico, il Miramonti ha perduto un po' di smalto e a metà degli anni 80, soprattutto per questioni anagrafiche, le due sorelle si sono ritirate a vita privata abitando la casa si trova a fianco dell'albergo. In tanti anni di attività avevano acquisito altre proprietà che hanno fatto parte dell'eredità, confluita sull'ultima sorella vivente.
Ora ci sarebbe la possibilità di monetizzare il complesso vendendo albergo, abitazione e terreno, ma chi lo acquisterà dovrà fare i conti con una ristrutturazione imponente che vale da sola oltre un milione di euro per realizzare un hotel con gli standard richiesti attualmente, oppure degli appartamenti. Il prezzo di vendita stabilito è di 1,1 milioni di euro. Tanta roba, insomma. Ovviamente la signora Bellencin che vive a Udine spera in un compratore e tutto sommato se lo augura pure don Ivano. Il suo progetto di ristrutturazione della Casa delle Opere parrocchiali diventerebbe realtà.
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