Eredità milionaria, il ricco anziano racconta al giudice la sua verità
BELLUNO. Quattro ore a tu per tu col giudice. In una stanza del tribunale di Belluno, in audizione rigorosamente protetta, senza avvocati e soprattutto senza il suo “aspirante” figlio, il dottor Maurizio Guglielmo, il medico che, secondo la procura della Repubblica, lo voleva adottare per circuirlo e mettere le mani su un’eredità da 20 milioni di euro. Il ricco anziano bellunese di 75 anni ha risposto per quattro ore, dalle 15 alle 19, in modo esauriente, alle domande che il gip Aldo Giancotti gli ha rivolto, ripercorrendo l’intera vicenda che lo vede ora al centro di una delicata inchiesta giudiziaria che ha portato agli arresti domiciliari un dirigente medico dell’Usl, accusato di circonvenzione d’incapace.
L’incidente probatorio era stato chiesto ed ottenuto dal legale dell’indagato, l’avvocato Paolo Patelmo, per attestare la capacità d’intendere e volere dell’anziano. Ed inaspettatamente l’udienza è stata anticipata rispetto alla data fissata per fine mese.
L’anziano da 20 milioni di euro non ha avuto contatti, durante la deposizione, con nessuno, al di fuori del giudice Giancotti e di un cancelliere che ha verbalizzato la sua testimonianza.
In un’altra aula, invece, collegata attraverso un sistema audio-video, erano presenti il sostituto procuratore che conduce le indagini, il legale dell’anziano, Livio Viel, il difensore dell’imputato, Paolo Patelmo, ma soprattutto lui, Maurizio Guglielmo, il medico accusato di aver circuito l’anziano, ribattezzato “il cacciatore di eredità”, per essere stato, in passato, beneficiario della fortuna della contessa Francesca Romana Zuppani.
Stando ad indiscrezioni, l’anziano ha ripercorso l’intera vicenda rispondendo in modo coerente alle domande che gli sono state poste dal giudice. Nel corso dell’incidente probatorio, l’anziano ha raccontato in modo dettagliato del giorno in cui fu accompagnato a Padova da Guglielmo per nominarlo, davanti ad un notaio, suo procuratore. Prima, però, di firmare la procura dal notaio, l’anziano si sottopose ad una visita di uno psichiatra, al termine della quale fu dichiarato perfettamente capace d’intendere e volere.
All’anziano è stato poi sottoposto il video in cui, in uno studio legale di Verona, prestava il proprio consenso, davanti alla microtelecamera di un tablet, all'adozione da parte di Guglielmo.
Dunque, davanti al gip si è parlato soprattutto di due episodi fondamentali, nell’intricata vicenda giudiziaria che vede Guglielmo indagato per circonvenzione d’incapace.
Dopo quattro ore d’incidente probatorio, l’anziano è tornato nella struttura dove ora è ospitato, senza, naturalmente, avere alcun contatto col suo ex “aspirante” figlio, Maurizio Guglielmo.
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